Curiosità

L'algoritmo che mette in ordine le canzoni dei Beatles

La funzione matematica individua l'ordine cronologico dei brani dei Fab Four, basandosi sulle similarità di alcuni pattern sonori: funziona anche con altre band e potrebbe migliorare le playlist del futuro.

I più accaniti fan dei Beatles sapranno attribuire senza problemi ogni canzone al rispettivo album d'origine, ma ora non sono i soli. Un gruppo di ricercatori ha sviluppato un algoritmo che individua le somiglianze tra le frequenze e i pattern sonori nei vari LP dei baronetti di Liverpool, e rimette gli album musicali nella corretta progressione cronologica. In altre parole, il cervellone "ascolta" ogni disco e individua i tratti che permettono di tracciare l'evoluzione musicale del gruppo nei suoi 8, più intensi anni di carriera, da Love Me Do fino a Let It Be.

Le copertine di dischi famosi su Google Street View
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Mappe musicali. «Chi non è fanatico dei Beatles normalmente non sa dire se Help sia stato registrato prima o dopo Rubber Soul, ma questo algoritmo può farlo» spiega Lior Shamir, professore alla Lawrence Technological University di Southfield, Michigan, tra i primi sviluppatori del programma. Shamir ha usato l'algoritmo per analizzare le canzoni di ciascuno dei 13 album pubblicati dai Beatles in Inghilterra. Per prima cosa la funzione converte ogni brano musicale in una mappa, chiamata spettrogramma: un diagramma che mostra i cambiamenti nella frequenza delle onde sonore, nella struttura e nella composizione dell'intera canzone.

La copertina di Abbey Road. Scopri i retroscena di questa foto |

facciamo ordine. Un'analisi statistica che sfrutta questi elementi stabilisce quanto somiglianti siano le canzoni "ascoltate". L'algoritmo ha "capito", per esempio, che le canzoni del primo album dei Beatles, Please, Please Me, erano simili a quelle dell'album registrato successivamente, With the Beatles, ma meno simili a quelle dell'ultimo album inciso dalla band, Abbey Road.

Il programma si è spinto talmente avanti da riuscire a capire che Let It Be, l'ultimo disco pubblicato, fu in realtà registrato prima di Abbey Road: la prova che la funzione riesce a identificare correttamente l'ordine cronologico delle canzoni senza farsi ingannare dalle date di uscita.

Non solo Beatles. L'algoritmo ha funzionato a dovere anche con gli album di altri gruppi, come gli U2, i Tears for Fears e i Queen: per il gruppo di Freddie Mercury è riuscito a distinguere gli album pubblicati prima e dopo Hot Space, il disco che rappresenta un punto di svolta nello stile della band.

Shamir spera che il programma possa aiutare a mettere ordine nei database musicali, e aiutare gli utenti di servizi di musica in streaming come Pandora o Spotify a navigare più facilmente tra una canzone e l'altra in base alle proprie preferenze.

«Il sistema - spiega - può imparare le nostre preferenze ascoltando la musica che ascolta l'utente, e iniziare a cercare brani che a quella persona probabilmente piacciono, ma che ancora non conosce».

La matematica nella vita quotidiana
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25 agosto 2014 Elisabetta Intini
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