Lo scorso 14 luglio la New Horizons ha sfiorato Plutone dopo aver percorso 5 miliardi di chilometri in 9 anni e mezzo di viaggio, a una velocità di crociera che relega alla categoria "lumache" qualunque aereo.
Una bella animazione, pubblicata su Twitter da Clay Bavor, vice presidente sella divisione prodotti di Google, mostra meglio di qualunque calcolo che cosa vuol dire viaggiare attorno ai 60.000 km/h e che cosa vedremmo al di là del finestrino di New Horizons (se mai ne avesse uno e se attraversasse l'atmosfera).
Il futuro di New Horizons:
la prossima destinazione è la fascia di Kuiper.
Pronti al decollo. L'animazione mette a confronto la vista di cui godremmo a bordo di New Horizons con quella di un Boeing 747 (885 km/h) e di un velocissimo ricognitore SR-71 (il Blackbird: 4.345 km/h, mach 3,5), ipotizzando che tutti e tre gli apparecchi viaggino a un'altitudine di 11.278 metri.
Il parallelo è sorprendente: il passeggero della sonda vede le nuvole sfrecciare così rapidamente da far apparire il Boeing quasi immobile nel cielo, mentre il ricognitore SR-71, sviluppato in piena Guerra Fredda e ascrivibile alla lista degli aerei più veloci del mondo, sembra al massimo muoversi "a passo d'uomo".
In fuga da Plutone. La velocità ha impedito che la sonda venisse attratta dal pianeta nano: per mantenere New Horizons nell'orbita di Plutone gli ingegneri della Nasa avrebbero dovuto ridurre la sua velocità del 90 per cento, ma ciò avrebbe richiesto 1000 volte la quantità di carburante trasportabile.
Un aereo che fosse in grado di emulare le prestazioni di New Horizons, volerebbe da Roma a New York in cinque minuti, dandoci giusto il tempo di allacciare le cinture di sicurezza. Ma è fantascienza: un apparecchio che schizzasse a 60.000 chilometri orari nella nostra atmosfera si trasformerebbe in una palla incandescente in pochi istanti.