Negli ultimi tempi due Stati hanno preso decisioni opposte riguardo all'aborto: da un lato San Marino, dove - in ritardo di 43 anni rispetto all'Italia - l'aborto è stato legalizzato, abolendo così la pena fino a sei anni di reclusione per le donne che interrompevano la gravidanza entro la dodicesima settimana di gestazione; dall'altra il Texas, dove una legge l'ha dichiarato illegale dopo la sesta settimana di gravidanza. Un sondaggio condotto da Ipsos tra fine giugno e inizio luglio 2021 ha analizzato le opinioni del mondo riguardo all'aborto, rilevando un calo delle persone favorevoli nell'Europa Occidentale, e un aumento dei sì in Asia e America Latina.


In media, nel mondo sono più i favorevoli che i contrari: delle oltre 20.000 persone coinvolte (dai 16 ai 74 anni di età) provenienti da 27 Paesi, il 71% si è detto favorevole alla legalizzazione dell'aborto entro le prime dodici settimane di gestazione. Di questi, quasi la metà lo permetterebbe in qualunque caso la donna lo desideri, mentre il 24% solo in certe circostanze, come nel caso in cui la mamma abbia subìto violenza sessuale o si trovi in pericolo di vita a causa della gravidanza.
pro e contro. Dal 2014 ad oggi, l'aumento maggiore nei consensi è stato rilevato in Corea del Sud (+20 punti: 79% di favorevoli), Argentina (+15: 79%), Brasile (+11: 64%), Cile (+8: 73%) e Messico (+8: 59%). Al contrario sono diminuiti i pro-aborto in Turchia (-15: 56%), Francia (-9: 81%), Spagna (-8: 80%), Belgio (-6: 79%) e Regno Unito (-5: 80%). In Italia c'è stato un leggero aumento dei favorevoli: nel 2014 erano il 73% degli intervistati, oggi sono il 77%.
Nonostante le flessioni negative rispetto a precedenti indagini, il sì all'aborto legale prevale in tutti i Paesi analizzati tranne la Malesia, dove si ferma a un 30%. In più, nella maggior parte dei casi sono più le persone che ritengono necessario legalizzare l'interruzione di gravidanza in qualunque circostanza, e non solo in casi estremi di pericolo o violenza. In Italia, il 60% degli intervistati ritiene che si debba poter fare senza condizioni, mentre appena il 17% pone dei termini al sì.