Prima del XVI secolo sulle tavole europee ognuno prendeva il cibo da vassoi, ciotole o taglieri comuni posti al centro, usando le mani o i pochi coltelli e cucchiai utilizzati da tutti. A volte nelle case più ricche si potevano trovare davanti a ogni convitato fette di pane secco, su cui appoggiare i bocconi, e che a fine pasto erano regalate alla servitù.
A ognuno il suo. Solo durante il ’500, e soprattutto dal ’600, nelle case aristocratiche si diffuse l’usanza di dare a ogni convitato un piatto, un bicchiere, un cucchiaio, un coltello. Una delle prime opere a raccontare questa rivoluzione dei costumi è il De civilitate morum puerilium del flosofo olandese Erasmo da Rotterdam, pubblicata nel 1530.