È un codice di identificazione attribuito a ogni cittadino, a fini fiscali. Serve all’anagrafe tributaria per registrare e controllare dati rilevanti per il fisco. La persona deve indicare il suo codice su alcuni atti: apertura di un conto corrente, riscossione di un pagamento, compravendita di immobili o di un’auto, atti di accertamento, riscossione, rimborso delle tasse.
L’anagrafe tributaria, dipendente dal ministero delle Finanze, ha una banca dati in cui sono registrate le informazioni relative a ogni codice e quindi a ogni contribuente.
Il codice, che può essere richiesto negli uffici delle imposte dirette, è dato alle società e ai singoli cittadini.
Per le imprese è un codice numerico che spesso coincide con la partita Iva, per le persone è composto da 16 numeri e lettere.
Nome in codice. Le prime sei lettere sono le consonanti del cognome e del nome, poi ci sono le due cifre dell’anno di nascita, una lettera che corrisponde al mese di nascita, due cifre per il giorno di nascita, che è quello reale per gli uomini, mentre per le donne è quello reale sommato a 40. Infine, ci sono una lettera seguita da tre numeri che identifica il comune di nascita (F205 è Milano) e una lettera finale scelta in base a un codice matematico, che serve a distinguere nel caso in cui ci siano due codici uguali.