Curiosità

Dove sono nati i cocktail? In Inghilterra, ma sono stati presto "adottati" dagli Usa

L'arte di mischiare gli alcolici nacque in Inghilterra nell'Ottocento, qui vennero realizzati i primi cocktail, che si diffusero negli Usa con l'avvento delle crociere.

I cocktail si diffusero in Inghilterra a inizio Ottocento, ma la prima pubblicazione di un ricettario che includesse bevande a base di mix alcolici venne scritta del barman statunitense Jerry Thomas (1830-1885), che nel 1862 pubblicò How to Mix Drinks; or, The Bon Vivant's Companion. Inizialmente, quello che distingueva i cocktail dalle altre bevande alcoliche mischiate tra loro era l'utilizzo di liquori, usanza ormai andata perduta.

Un mare di alcol. Fu a bordo dei lussuosi transatlantici, usati per attraversare l'Oceano dalla Gran Bretagna fino agli Stati Uniti, che si diffuse l'arte della mixology, qui infatti vennero creati i cocktail con cognac, brandy, gin e colorati drink a base di vermouth. Non era solo la noia a spingere gli eleganti avventori verso il bar di bordo: il classico "goccetto" di whisky, infatti, era ritenuto dai medici un buon rimedio contro il mal di mare.

Astemi per forza. Così l'arte di fare i cocktail sbarcò negli Stati Uniti, dove ebbe grande successo, nonostante il Proibizionismo (1920- 1933). Questa politica negli Stati Uniti ottenne l'effetto opposto: anziché mandare in crisi scorpacciate alcoliche e sbronze in alto mare incrementò l'uso dei cocktail, in questo periodo, infatti, la qualità dei liquori era diventata scadente, così i baristi degli speakeasy (esercizi commerciali che vendevano illegalmente bevande alcoliche) tendevano a mescolare l'alcol con altri ingredienti. 

Crociere alcoliche. Durante il Proibizionismo le compagnie marittime lanciarono le booze cruises, ovvero le crociere alcoliche. Si salpava dagli Usa per le vicine Bahamas o Cuba. Appena superato il limite delle acque territoriali statunitensi (il limite oltre il quale gli alcolici tornavano a essere legali era 12 miglia dalla costa), si stappava. A prezzi abbordabili: un weekend costava solo 49 dollari.

"A bordo dei transatlantici della French Line c'erano spesso ricevimenti con partenza da New York. Si serviva vino bianco nelle tazze del caffèrosso nelle tazze del tè", raccontava lo storico Léonce Peillard (1898-1996). "Quando la nave partiva, il bar era immediatamente preso d'assalto dalla folla".

1 settembre 2024 Focus.it
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