Tempo un anno o poco più e in Arabia Saudita vedrà la luce la Jeddah Tower, che con i suoi 1.000 metri effettivi aspira a diventare il grattacielo più alto del mondo. Ma, classifiche a parte, quante ne sappiamo sugli edifici che, come scrisse Mario Soldati, "sorprendono, incantano, sgomentano ogni volta che li vediamo"?
Quanto può essere alto un grattacielo? Dipende. I limiti con cui si confontano gli ingegneri sono tanti: natura del terreno, curvatura della Terra, tenuta dei materiali di costruzione, venti… Ma secondo i progettisti della Taisei Corporation di Tokyo, i 4.000 metri sono possibili. Tanti ne misura, sulla carta, l’X-Seed 4000, che è teoricamente il grattacielo più alto che potremmo costruire con la nostra attuale tecnologia: un edificio alto 4 chilometri con un diametro di 6 km. La sua struttura a forma di montagna avrebbe la capacità di ospitare fino a un milione di persone su 800 piani. I progetti per questo edificio sono completi, anche se non sembra che l'X-Seed 4000 sarà costruito tanto presto. Il problema non è tanto la tecnologia, ma il costo di costruzione, previsto attorno agli 1,4 trilioni di dollari. Quale Paese sarebbe disposto a pagare tanto?
La parola grattacielo è italiana? "Prima che skyscraper (grattacielo) fosse usato per indicare edifici di altezza eccitante, la parola - scrive l’Oxford English Dictionary - era già in uso per indicare cose come una vela triangolare (usata per la prima volta nel 1794), un uomo molto alto (1857), un cappello alto (1800)". Ma secondo l’urbanista olandese Gerard Peet, la parola grattacielo era in uso in Italia fin dall'inizio del 13° secolo e dunque l’inglese l’avrebbe presa a prestito dall’italiano.
Qual è il primo della storia? Il primato è americano, ma, sorprendentemente, non di New York. Gli storici ritengono che il primo grattacielo sia stato l’Home Insurance Building di Chicago, che nel 1885 raggiunse l'allora imponente altezza di 10 piani (e due furono aggiunti nel 1890).
La leggenda narra che il suo progettista, William LeBaron Jenney, compagno di classe di École Centrale Paris di Gustave Eiffel, ebbe la prova che uno scheletro di ferro potesse reggere un edificio quando vide sua moglie posare un pesante libro in cima a una piccola gabbia per uccelli, che facilmente sostenne il suo peso.
Aiutato dal Grande incendio di Chicago (nel quale nel 1871 bruciarono molti edifici in legno della città), e dall'impennata dell'economia della città del 1880, propose il suo progetto alla città. Non sappiamo se sia andata proprio così, ma sappiamo che oggi è impossibile vederlo: l'Home insurance building è stato infatti demolito nel 1931.
Esistono anche i... grattaterra? I grandi edifici non devono essere costruiti solo sulla superficie terrestre. Possono anche essere costruiti sotto terra e prendere il nome di... Grattaterra. Il più famoso è un progetto di BNKR Arquitectura, che dovrebbe nascere sotto la piazza centrale di Città del Messico e avere 65 piani di profondità. La sua struttura assomiglia a una piramide rovesciata.
Il centro dell'edificio sarebbe vuoto per consentire la ventilazione. La parte più alta sarebbe coperta da uno strato di vetro. Nel frattempo, ingegneri della Washington University di St. Louis hanno avuto un’idea simile: un Earthscraper profondo 274 metri che potrebbe nascere in una miniera abbandonata dell'Arizona. E anche Helsinki (Finlandia) ha un piano urbanistico per lo sviluppo sotterraneo.
E i grattaoceano? La terraferma non è l'unico posto dove costruire grattacieli: qualcuno pensa di costruirne anche sull'acqua: i cosiddetti oceanscraper. Tra questi c’è il progetto dell’Aequorea dell'architetto belga Vincent Callebaut, decisamente innovativo: per costruirlo si userebbe la spazzatura accumulata negli oceani maescolata ad alghe in modo da creare un materiale "sostenibile".
Scrive la CNN: “Oltre allo spazio abitativo, l'Aequorea ospiterà laboratori scientifici, uffici, hotel, campi sportivi e fattorie su 250 piani e raggiungerà una profondità massima di 1.000 metri. L'acqua di mare sarebbe desalinizzata per essere bevuta, le microalghe riciclerebbero i rifiuti organici e la luce sarebbe fornita attraverso la bioluminescenza”. Ma non se ne parlerà prima del 2065.
Interferiscono col clima? È noto che le popolazioni urbane modificano l'equilibrio naturale, cancellando la fauna e la flora che le hanno precedute per far posto a moderne costruzioni artificiali. E questo vale soprattutto per i grandi edifici: i grattacieli, per esempio, modificano gli schemi delle correnti del vento nella zona, fino a creare delle vere e proprie "gallerie del vento" che spingono l’aria a livello del suolo. E sempre il vento, usa la superficie dei grattacieli per portare nell’atmosfera sostanze chimiche inquinanti. E poi c’è il cosiddetto effetto termico: materiali come il cemento o il mattone, assorbono il calore della luce del sole per disperderlo nell’aria durante la notte, facendo sì che la temperatura delle città che abbondano di grattacieli rimanga elevata.
In quanto tempo si può costruire un grattacielo? Ci sono voluti 5 anni per costruire il Burj Khalifa. La costruzione dell'Empire State Building è invece durata meno di due anni: 20 mesi. Ma si può fare di meglio: in Cina, un grattacielo di 57 piani è stato costruito in meno di tre settimane. Di più: l’azienda cinese Broad Sustainable Building ha costruito un grattacielo chiamato Mini Sky City, a Changsha, nella provincia di Hunan in soli 19 giorni.
L'edificio, alto circa 200 metri, è figlio di una tecnica rivoluzionaria chiamata costruzione modulare, che ricorda il concetto dei Lego: il 90 percento del grattacielo era prefabbricato, così i costruttori sono stati in grado di assemblare l'edificio a una velocità di tre piani al giorno. La compagnia cinese progetta anche di costruire un grattacielo gigante chiamato Sky City, alto ben 220 piani, che finirebbe per essere più alto del Burj Khalifa. Per costruirlo basterebbero 7 mesi.