State passando un lunedì difficile (proprio come una, due, tre settimane fa)? Non siete i soli. La diffusa avversione per il primo giorno della settimana è perfettamente spiegabile dal punto di vista scientifico. Ecco 6, ottime ragioni per detestare il lunedì.
1. Fuori "fuso". Il nostro cervello è assolutamente schiavo dei ritmi circadiani: basta spostare la sveglia indietro di un'ora per farci piombare nel letargo e nella disperazione (ce ne accorgiamo bene a marzo, quando scatta l'ora legale). Poiché la maggior parte di noi non dorme abbastanza durante la settimana, approfittiamo del weekend per recuperare preziose ore di sonno. Ma bastano due giorni per riallineare il nostro bioritmo su un orario rilassato che, in settimana, non potremo seguire. Al lunedì mattina, quando tuona la sveglia, arriva il brusco ritorno alla normalità: per il nostro corpo, le tre ore di sonno in più della domenica mattina valgono come un vero jet lag, che ci lascia intontiti e di pessimo umore, come se avessimo appena affrontato un volo transcontinentale.
2. Mancanza di chiacchiere. Pare che dopo due giorni di distacco, il lunedì mattina ci sia bisogno di qualche chiacchiera in più per iniziare bene la giornata. Se siete arrivati in ritardo in ufficio (per il punto 1 qui sopra) potreste essere giù di morale proprio per la mancanza di socializzazione. L'uomo è un animale sociale e, anche se i pettegolezzi alla macchinetta del caffè possono non sembrare il massimo, questi momenti rafforzano il senso di appartenenza a un gruppo e danno la carica per affrontare il lavoro arretrato. Alcune ricerche di psicologia sociale sul tema affermano che, per questa ragione, il primo sorriso del lunedì arriverà tardi, intorno alle 11:16 (orario migliore peraltro per prendersi il caffè).
3. Dalle stelle alle stalle. A influire sulla percezione del lunedì sarebbe anche il brusco cambiamento rispetto al giorno precedente. Siete appena passati dal giorno più rilassante della settimana, dedicato a hobby, amici e famiglia, a un'impegnativa giornata di lavoro: questo "gradino" influirà sul vostro giudizio di questa giornata, anche se martedì, mercoledì e giovedì dovessero fare ugualmente schifo (il venerdì rimane fuori da questi discorsi: potrebbe succedere una catastrofe e ne verremmo comunque fuori bene, tanto arriva il weekend).
4. vi sentite uno straccio. Probabilmente avete ragione: dopo due giorni di cene, merende e stravizi, dopo qualche bicchiere e molte sigarette di troppo, anche il fisico ne risente, e potreste non sentirvi in forma. Buone notizie: il lunedì è anche il giorno migliore per i buoni propositi.
È il giorno delle diete, dell'iscrizione in palestra, delle consegne arretrate: tutte cose positive, ma che potrebbero creare un po' di ansia da prestazione.
5. meno in salute. Sarà per lo stress del ritorno in ufficio, per la carenza di sonno o per gli eccessi del weekend, ma il lunedì è un giorno nero per alcune malattie. Studi scientifici hanno dimostrato che il lunedì mattina il rischio di infarto nei soggetti predisposti è più alto del 13% (soprattutto d'inverno, quando il buio del mattino dice che dovremmo dormire anche se la sveglia intima di alzarsi). Anche nelle persone sane e in forma, il lunedì peso e pressione sanguigna sono più alti che nel resto della settimana.
6. non ti piace il tuo lavoro. Se questa ondata di malumore vi ha investito dalla domenica sera, può darsi che non siate soddisfatti del vostro lavoro. Un fatto che non vi farà certo venir voglia di tornare in ufficio, o di affrontare la settimana. Sarà per questo che - come emerge da un sondaggio americano - il 37% dei curriculum viene spedito di martedì: dopo un lunedì da dimenticare, si prende in mano la situazione e si prova a cambiare le cose.
Bonus Track. Nel 1987 Vasco Rossi aveva già affrontato l'argomento dell'odio nei confronti dei lunedì con basi meno scientifiche ma certamente più filosofiche-esistenziali.