Da quando esistono Google Maps e i navigatori GPS a portata di smartphone, le mappe tradizionali sono finite in soffitta. Non è il caso di farne un dramma: non c'è dubbio che quelle digitali ne rappresentino la felice evoluzione e siano più comode e facili da consultare.
Questo non significa che le mappe tradizionali abbiano perso il loro appeal: continuano anzi ad essere protagoniste del mercato dell'arte. Basti pensare che solo l'anno scorso più di 70 mila persone hanno visitato l'annuale European Fine Art and Antiques Fair di Maastricht, in Olanda, dove si possono vedere e acquistare mappe antiche e rarissime. E scoprire cose interessanti...
1. La mappa più costosa
La Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti nel 2003 ha pagato la cifra record di 10 milioni di dollari per una mappa del cartografo tedesco Martin Waldseemüller, intitolata Universalis Cosmographia. Stampata nel 1507, è la prima mappa parete del mondo, dove compare il nome America.
2. Collezioni di mappe
A detta degli esperti, la più bella collezione di mappe al mondo si trova a Parigi: è quella della Bibliothèque Nationale de France che ne ha 36 mila. La più imponente è invece quella della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, che vanta ben 5 milioni e mezzo di mappe.
3. La prima mappa moderna
La mappa della Terra Santa che si trova nel Rudimentum Novitiorum, un'enciclopedia della storia del mondo pubblicata nel 1475, è considerata la prima mappa stampata moderna (il che spiega perché una copia del libro sia stata venduta l'anno scorso a 600 mila euro). Le prima mappe manoscritte risalgono invece al 12esimo secolo.
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4. Città inesistenti
In numerose mappe antiche, soprattutto degli Stati Uniti, è possibile incontrare città inesistenti e spesso inventate dagli stessi cartografi, che in questo modo potevano cogliere in fallo i falsari che gliele copiavano.
5. Scoprire il mondo con Google Earth
Diverse scoperte non sarebbero state possibili senza Google Earth. Tra queste: due piramidi egiziane scomparse (ritrovate dalla ricercatrice Angela Micol), il più grande ponte naturale della terra (lo Xian Ren Qiao in Cina) e un'intera foresta pluviale in Mozambico, che per questo è stata chiamata Google Forest.