Ogni anno la Walk Free Foundation, un ente no-profit sostenuto tra gli altri da Hillary Clinton, dal premier inglese Gordon Brown e da Bill Gates, pubblica il Global Slavery Index, con le cifre sulle nuove schiavitù. "La schiavitù moderna - si legge - assume molteplici forme, ed è conosciuta con molti nomi: schiavitù, lavoro forzato o tratta di esseri umani. Qualunque sia il termine usato, la caratteristica significativa di tutte le forme di schiavitù moderna è che si tratta di privare una persona o un popolo della libertà: la libertà di lasciare un posto di lavoro per un altro e la libertà di controllare il proprio corpo". Ed ecco alcune cose che sappiamo in proposito.
1. 30 milioni di schiavi
Secondo il Global Slavery Index del 2013, almeno 29,8 milioni di individui sono costretti in schiavitù nel mondo. Tra i 7500 e gli 8300 solo in Italia. Un numero decisamente superiore alle epoche in cui la schiavitù era legale.
2. Gli schiavi delle sette
Ma applicando il concetto di schiavitù anche ai culti religiosi, le cifre crescono in modo esponenziale: L'Onap (Osservatorio Nazionale Abusi Psicologici) stima che in Italia ci siano 1500 tra sette e culti religiosi minori, che hanno ridotto in schiavitù 3 milioni di persone tra cittadini italiani e stranieri, residenti nel nostro Paese.
3. Schiavi domestici in Gran Bretagna
Una delle forme di schiavitù più subdole e diffuse in occidente è quella dei lavoratori domestici. E' di qualche giorno fa il dossier di Human Right Watch, rispetto a ciò che accadrebbe in Gran Bretagna, dove dei circa 15.000 lavoratori domestici migranti che entrano nel paese ogni anno, per lo più donne provenienti da Filippine, India, Marocco e Nigeria, un numero incalcolabile sarebbero sottoposti a regimi di lavoro restrittivi e ad abusi.
4. Schiavi nei campi in Italia
In un reportage sui nuovi schiavi dell'agricoltura, l'inviata di Repubblica Valeria Teodonio di Repubblica, scrive: "Gli addetti all'agricoltura in Italia sono un milione e 200 mila. Un quarto sono stranieri, dicono i dati di Coldiretti. L'Istat parla del 43 per cento di lavoro sommerso. Dunque i lavoratori a rischio sfruttamento nel nostro paese sono almeno 400mila. Di certo a migliaia restano sui campi anche 12, 14 ore al giorno. Anche per due euro e mezzo l'ora. Tre o quattro, quando va bene. Dovrebbero prenderne 8,60".
5. Quanti schiavi lavorano per noi in questo momento? Ce lo dice un test
Slavery Footprint, l'associazione no-profit fondata nel 2011 a Oakland in California da Justin Dillon, per combattere la tratta di persone nel mondo, ha pubblicato online un test veloce e interattivo, che stima quanto pesano le nostre abitudini di spesa nel contesto del lavoro forzato. Quello che mangiamo, i nostri vestiti e tutto l'hi-tech che ci circonda può contribuire alle nuove forme di schiavismo. E la nostra impronta in tal senso "rappresenta il numero di lavoratori forzati coinvolti nella creazione e produzione dei prodotti che acquistate".