La Pavlova è una torta formata da una base di meringa decorata con crema e frutta di stagione come fragole, kiwi e banane. Viene servita in Australia e Nuova Zelanda al termine dei pranzi natalizi e prende il nome dalla ballerina russa degli anni Venti Ánna Pávlova: secondo la tradizione, il dolce fu confezionato per la prima volta in suo onore durante un tour della danzatrice in quelle terre.
Non c'è cena di Natale come si deve che sia sprovvista di questo pesce d'acqua dolce, venduto in grandi vasche all'uscita dei supermercati, e consumato fritto o in zuppa con patate. Le scaglie di carpa svolgono la stessa funzione delle nostre lenticchie. Chi ha il coraggio di infilarsene una in tasca avrà denaro in abbondanza per tutto l'anno.
La gubbröra è un'insalata di acciughe e uova sode da servire come aperitivo, spalmata sulle patate o su fette di pane nero.
Come in altri paesi del Nord Europa anche in Svezia è usanza apparecchiare per una persona in più rispetto al numero dei commensali, nel caso dovesse presentarsi un ospite inatteso. La porta di casa per l'occasione, viene lasciata aperta.
È lo zafferano vero (Crocus sativus) a detenere questo primato. E il motivo è presto detto: per ottenere un chilo di zafferano essiccato occorrono 100-150 mila fiori.
Il "buco nello stomaco" notturno a Cuba si riempie con questo sandwich di pane all'uovo ripieno di carne di maiale arrosto, prosciutto, formaggio, senape e cetriolini sottaceto.
Il contenuto di un bridie - o Forfar bridie dal nome della città da cui proviene originariamente questo involtino di pasta ripieno di carne di manzo tritata, cipolla e spezie - si può intuire dal numero di fori praticati sulla crosta esterna dell'impasto: un foro indica che non è stata usata la cipolla, due che è stata usata.
Il Wasabi Filet O' Fish è uscito in edizione limitata nei McDonald’s di Hong Kong, il McKebab (nella foto) compare nel menù dei fastfood israeliani.
A parte il cucchiaio, utilizzato per i cibi più liquidi, si afferra il cibo solo con la punta delle dita della mano destra, aiutandosi con il pane indiano (naan). La mano sinistra è considerata impura perché utilizzata in genere per l'igiene personale.
Mentre il töltöttkáposzta è un involtino di foglie di cavolo, i dolmades (nella foto) vengono realizzati arrotolando foglie di vite.
Questa popolazione (nella foto, alcune donne) attribuisce al burro poteri digestivi e curativi: ingerirne o spalmarsene sulla pelle qualche cucchiaio può contribuire a combattere i piccoli malanni.
Senza il burro, per i Gurage, il cibo non ha sapore. Ecco perché un po' di questo grasso va a finire anche nel caffè.