Curiosità

11 cose che (forse) non sai sui fusi orari

Possibile che la Cina ne abbia uno solo? Varia sempre di intervalli di un'ora? Come facevamo prima di Greenwich? E che ore sono, in Antartide?

Di solito ce ne preoccupiamo quando ci mettiamo in viaggio e le lancette dell'orologio cominciano a correre all'impazzata. Ma quella dei fusi orari non è solo una convenzione da rispettare se visitiamo un altro paese: è una storia affascinante che ci mette in contatto con l'antico anelito dell'uomo di inseguire il Sole. E ci racconta anche molte curiosità del mondo in cui viviamo. Per esempio...

1. 134 anni di Greenwich
Il meridiano di Greenwich è la linea che passa per l'osservatorio di Greenwich, in Inghilterra: la sua longitudine è, per convenzione, pari a zero e questo lo rende il meridiano a partire dal quale si calcolano i fusi orari (con la sigla GMT+1, GMT +2 eccetera, dove GMT sta per Tempo Medio di Greenwich).

Ma è una innovazione abbastanza recente: fino al 1884 erano in auge diversi meridiani, finché una conferenza con i rappresentanti di 25 nazioni, Italia compresa, stabilì che quello di Greenwich sarebbe stato il meridiano principale. Peccato che i primi a tradirlo siano proprio gli inglesi, che in primavera, quando scatta l'ora legale, sincronizzano gli orologi su Greenwich +1.

2. Di testa propria
Anche se Greenwich vanta il meridiano zero, il fuso orario di riferimento per calcolare tutti gli altri è il Tempo coordinato universale (UTC), che coincide con il GMT salvo approssimazioni infinitesimali (a differenza del tempo medio di Greenwich, l'UTC si basa su misurazioni condotte con orologi atomici).

Poiché la Terra ruota di 15° di longitudine ogni ora, dovremmo avere 24 fusi orari, cioè 24 spicchi di 15° ciascuno (24 ore del giorno x 15° = i 360° della rotazione completa). Tuttavia alcuni Paesi si discostano dal Tempo coordinato universale di intervalli di 30 o 45 minuti, e non di un'ora intera. Per questo i fusi orari terrestri sono attualmente 39.

Il meridiano di Greenwich a Londra. È ancora il centro dello spazio e del tempo, recita la lapide.

3. Putin ha abolito due fusi orari in Russia
Anche se la Russia sulle mappe si estende su 11 fusi orari, ne rispetta solo 9. Dal 28 marzo 2010 alle 02:00, per semplificare i rapporti commerciali con Mosca e unirsi con il resto del paese, Putin ha rapidamente abolito i fusi orari di 4 regioni: Udmurtia e Samara Oblast, Kamchatka e Chukotka. Tappa intermedia per un'ulteriore riduzione che dovrà portare i fusi orari russi a 4.

4. L'India e la Cina hanno un solo fuso orario
Pur essendo paesi molto grandi, l'India e Cina insistono a mantenere un solo fuso orario nazionale (GMT +05:30 per l'India e GMT +8 per la Cina). La Cina adottò un unico fuso orario dopo l'ascesa del Partito Comunista, nel 1949; l'India nel 1947, dopo la proclamazione dell'Indipendenza.

In Cina questa uniformità si traduce in un paradosso: all'estremità occidentale della Cina il Sole raggiunge lo zenit alle 15:00, all'estremità orientale alle 11:00.

5. La Francia invece ne ha… 12
Proprio così: vanno da GMT-10 della Polinesia francese a GMT+10 di Wallis e Futuna, passando per GMT +1 della Francia metropolitana.

Nella classifica dei paesi che hanno più fusi orari gli Stati Uniti vengono dopo la Francia, con 9 fusi orari, a cui ne andrebbero però aggiunti altri 2: quelli delle isole Howland e Baker, due minuscoli atolli disabitati nel Pacifico, e delle stazioni antartiche soggette alla giurisdizione statunitense.

6. viaggio nel tempo
La linea internazionale del cambio di data, quella linea immaginaria che taglia il globo in corrispondenza del 180° meridiano, diametralmente opposto a quello di Greenwich, non è propriamente una linea ma una traccia a zigzag, che si fa largo tra una selva di piccole isole del Pacifico.

Per convenzione, varcandola verso ovest si salta in avanti di un giorno, e si aggiungono 24 ore all'orario segnato dall'orologio; attraversandola verso est si torna indietro di un giorno. Per i territori in sua prossimità, scegliere da che parte stare è una decisione soprattutto economica: capita quindi che isole molto vicine e con le stesse condizioni di luce abbiano due date diverse. Nel 2011, per passare a ovest della linea le isole Samoa saltarono un giorno dal calendario, un venerdì 30 dicembre.

Lo scrittore francese Jules Verne sfruttò questa linea come espediente per far guadagnare ai protagonisti del romanzo Il giro del mondo in 80 giorni, che avevano percorso il pianeta viaggiando da ovest a est, un giorno sulla tabella di marcia, e poter così vincere la scommessa che aveva ispirato la loro avventura.

7. Che ore sono in Antartide?
Poiché il continente ghiacciato si sviluppa su ogni linea di longitudine, si potrebbe pensare ne osservi tutti i diversi fusi orari. Ma la situazione è assai più complessa: anche aree che sorgono lungo lo stesso meridiano possono avere orari diversi, per le diverse rivendicazioni territoriali. Le basi di ricerca seguono l'orario del Paese a cui appartengono, o quello della base più vicina che li rifornisce; in questa confusione, altre regioni preferiscono mantenere il tempo coordinato universale, per comodità.

La suddivisione dei fusi orari in Antartide. In rosso le aree che seguono l'UTC. © Wikimedia Commons

8. Non a tutti piace l'ora legale
Molte nazioni non adottano il DST (dall'inglese Daylight saving time) o ora legale. Tra questi, paesi del Sud America (Argentina e Perù), dell'Asia (Giappone, Cina, Indonesia e Thailandia), del Medio Oriente (Emirati Arabi Uniti) e di buona parte dell'Africa, con l'eccezione di Namibia, Egitto, Tunisia e Marocco. L'Australia invece è divisa: l'ora legale viene osservata solo nel sud del continente. A nord, a ovest e nel Queensland invece no.

9. Come si faceva, prima?
Prima del 1884, l'ora locale era, appunto, "locale" e determinata dalla posizione del Sole allo zenit. Era in genere segnata da un grande orologio al centro della vita pubblica del Paese (per esempio in una piazza) e variava in base alla longitudine. All'epoca però non si viaggiava con la frequenza e la velocità odierne, e neppure le comunicazioni erano immediate: il problema era meno grave di come lo immagineremmo oggi.

Iniziarono a ingigantirsi con lo sviluppo dei viaggi ferroviari e del telegrafo. Per chi attraversava in treno gli Stati Uniti sintonizzarsi sull'ora del luogo durante il viaggio poteva risultare un incubo. Ci si aiutava con bizzarri diagrammi ipnotici.

10. Due fusi orari in 300 metri
L'isola di Märket Fyr, situata nel Baltico, detiene un singolare primato. Benché sia un piccolo fazzoletto di terra appartiene per metà alla Svezia e per metà alla Finlandia. Ma questi Paesi hanno anche fusi orari diversi (UTC+1 e UTC+2, rispettivamente), quindi l'isola, che un campione dei 400 metri piani percorrerebbe in meno di un minuto, non può fare a meno di osservare due diversi orari.

11. Fuso orario lunare
Quando andremo sulla Luna potremo regolare gli orologi sul fuso orario lunare: una compagnia svedese ha infatti ideato il Lunar Standard Time basandosi sul modo in cui il Sole illumina il nostro satellite. È comunque un sistema poco pratico: per indicare l'ora in un punto qualunque dell'Universo si usa il tempo universale coordinato (UTC).

7 gennaio 2018 Eugenio Spagnuolo
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