Era considerato un anonimo quadretto annerito, tant'è che per anni è rimasto appeso al muro tra il salone e la cucina di una casa della cittadina francese di Compiègne, comune a nord di Parigi. E invece, quella piccola tavola di 20,3 per 28,5 centimetri appartiene nientemeno che a Cimabue, al secolo Cenni di Pepo (1240-1302), il maggiore pittore italiano prima dell'avvento di Giotto, di cui fu maestro. Dipinta a tempera d'uovo su fondo dorato, l'opera rappresenta uno degli episodi più violenti e intensi della Passione: la Derisione di Cristo, in cui Gesù è sottoposto a beffe e ingiurie da parte dei soldati dopo la sua cattura.
Un pezzo ritrovato. A permettere la straordinaria scoperta è stata l'anziana signora residente in quella casa, che dopo aver a lungo ignorato la qualità del quadro, si è infine rivolta alla casa d'asta Actéon. L'opera è quindi passata al vaglio della Maison Turquin, società parigina fondata dall'esperto d'arte Eric Turquin e specializzata in dipinti antichi. La tavola non è firmata, ma secondo i periti non ci sono dubbi circa la sua autenticità. C'è di più: il Cristo deriso sarebbe uno degli otto pannelli di un polittico dipinto nel 1280-'85 e di cui si pensava fossero sopravvissuti solo due parti: la Flagellazione (oggi parte della Frick Collection, a New York) e la Maestà (alla National Gallery di Londra). Si aggiunge così un altro pannello al capolavoro perduto del maestro Cimabue. La tavoletta, tra l'altro in eccellente stato di conservazione, è stata valutata tra i 4 e i 6 milioni di euro e andrà all'asta il 27 ottobre a Senlis.