Si tratta dell’arte di manipolare e piegare i rami di piccoli alberi e cespugli, per ottenere delle opere d’arte che crescendo mantengano le forme elaborate nella creazione.
Per dare forma ai rami viene utilizzata la tecnica dei bonsai. Tra gli arbo-scultori più noti ci sono l’americano Richard Reames e il tedesco Konstantin Kirsch.
Nel suo sito, Reames segnala che la prima scultura arborea, creata con la manipolazione della pianta, è stata realizzata nel Wisconsin nel 1908: rami intrecciati e modellati fino a formare una sedia vivente, “piantata” nel terreno.
L’artista definisce le sue creazioni “sculture cinetiche”, opere in movimento, ottenute plasmando i rami, formando intrecci e reticoli che progrediscono e mutano con la crescita e le stagioni.
Sculture in movimento. Le piante, infatti, pur non avendo muscoli si muovono. I loro movimenti avvengono peròcon modalità diverse dalle nostre. Le foglie del girasole che seguono la luce, i fiori che sbocciano e le “ganasce” delle piante carnivore che si chiudono, infatti, si muovono perché queste piante utilizzano l’acqua presente nei tessuti per gonfiare le cellule del picciolo, la porzione alla base delle foglie o dei fiori, che quindi tende a spostare la foglia in direzione opposta al rigonfiamento.
Tra le piante più veloci ci sono alcune specie carnivore, come la drosera, e la Mimosa pudica, che chiude le foglioline in risposta a uno stimolo esterno, come il tocco di un animale o un innalzamento della temperatura.