Arte

Ritratte - Le donne alla guida dei nostri musei

Una mostra fotografica a Milano svela volti e conquiste professionali di 22 direttrici che guidano importanti istituzioni artistiche italiane.

La storia dell'arte è piena di figure femminili, nel ruolo di muse o modelle di pittori e scultori. Ma se l'altra metà del cielo è sempre stata fonte di ispirazione artistica, la mostra Ritratte - Direttrici di musei italiani (al Palazzo Reale di Milano fino al 3 aprile, ingresso libero) illumina invece volti e conquiste professionali di 22 donne che dirigono istituzioni dove l'arte è custodita, preservata e promossa, attraverso ritratti fotografici realizzati nei loro ambienti di lavoro, che sono alcuni dei più importanti scrigni di tesori del nostro Paese.

Le immagini sono state scattate durante il lockdown del 2021, nella cornice asettica ma in certo modo affascinante dei musei deserti. Il fotografo Gerald Bruneau ha compiuto una sorta di Grand Tour lungo la penisola, dal Castello di Miramare di Trieste a Palazzo Abatellis di Palermo, facendo tappa in pinacoteche, musei, regge, gallerie e parchi archeologici di 14 città italiane per realizzare i ritratti in un prezioso contesto artistico.

Nel percorso fotografico, le 22 direttrici, che di solito lavorano in spazi appartati, diventano così le opere d'arte al centro dell'attenzione dei visitatori, ritratte nelle sale di luoghi museali che sono parte della raffigurazione, non sfondi o panorami - e ai loro ritratti contemporanei si affiancano brevi testi sulle loro vite professionali.

Paola D'Agostino, direttrice dei Musei del Bargello, Firenze.
Paola D'Agostino, direttrice dei Musei del Bargello, Firenze. © Gerald Bruneau

Il soggetto di Ritratte è la leadership femminile del settore, che si è concretizzata negli ultimi anni con un'importante inversione di tendenza rispetto al passato. Presentando una nutrita schiera di professioniste che hanno raggiunto posizioni apicali, la mostra milanese vuole sottolineare quella che è un'eccezione nel nostro panorama nazionale. E va ricordato che nelle vaste sale rivestite di marmi, tra le nicchie dei monumenti millenari, in cima a palazzi d'epoca diventati iconici, le signore dell'arte non solo custodiscono, ma amministrano istituzioni cruciali sia per la nostra storia, sia per la nostra economia, con bilanci di esercizio e piani finanziari. Valorizzare le loro storie può quindi ispirare le giovani a compiere percorsi analoghi, dimostrando che nelle istituzioni museali il soffitto di cristallo si riesce a rompere, a differenza di molti altri ambiti in cui è ancora assai difficile.

Le ragioni di questa leadership? «L'empatia e la capacità di fare squadra, di essere team e non leader tradizionali, oggi sono le qualità più richieste ai manager. E le donne, abituate a fare rete, duttili e orientate in modo connaturato al problem solving, non hanno difficoltà a coltivarle. Oltre alla tenace determinazione e a una nuova consapevolezza che sta sempre più affermandosi», afferma Patrizia Asproni, presidente di ConfCultura e della Fondazione Museo Marino Marini di Firenze: «l'arte è poi anticipazione, percepisce i cambiamenti prima che avvengano nella società, fa da apripista.

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«L'ingresso come funzionari dei beni culturali, primo scalino della carriera nel settore, è diventato progressivamente più semplice per le donne», spiega Paolo Rusconi, docente di storia dell'arte contemporanea e di storia sociale dell'arte all'Università degli Studi di Milano: «dalla fine degli anni Sessanta si entra nel settore per concorso e con le recenti modifiche del Ministero della cultura le assunzioni per la direzione di un museo hanno un meccanismo più simile alla chiamata. Inoltre, mentre prima il ruolo di un'istituzione artistica era soprattutto di conservazione, ora sono diventati luoghi aperti al pubblico, al tessuto sociale, alla divulgazione, alla sperimentazione, tutti campi in cui le competenze femminili, meno legate alla tradizione e più alla cura delle relazioni, sono riconosciute e portano nuove energie e nuovi punti di vista.»

Non per nulla Ritratte - Direttrici di musei italiani è stata ideata e curata dalla Fondazione Bracco, che da tempo opera interventi culturali per valorizzare le competenze femminili nei diversi campi del sapere e contribuire al superamento dei pregiudizi, così da incoraggiare una sempre più ampia presenza delle donne in posizione apicali. Nel 2019, con la collaborazione di Gerald Bruneau, la Fondazione Bracco aveva realizzato all'Acquario Civico la mostra fotografica Una vita da scienziata, con i ritratti di alcune delle più grandi scienziate italiane, che aprirà l'8 marzo a Praga.

8 marzo 2022 Irene Merli
Tag cultura - arte -
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