Si calcola che oggi si parlino circa 7.000 lingue, ma il 90% di questo patrimonio andrà perso nel corso di questo secolo. Sarebbero a rischio in particolare le lingue antiche che ancora sopravvivono.
Della grande famiglia afro-asiatica, l’aramaico, la lingua parlata da Gesù, di ceppo semitico come l’ebraico, è ancora usato in alcuni villaggi della Siria. Come Maaloula, un paesino arroccato sui monti Al Qalamoun vicino a Damasco, dove nel convento cristiano di San Giorgio si recita in aramaico il Padre Nostro.
L’egiziano antico invece è usato come lingua liturgica della chiesa copta. Tra le lingue celtiche di matrice indoeuropea, la più antica è il gaelico, parlata in Irlanda ma anche negli Stati Uniti in seguito alla grande immigrazione europea.
Dal ladino al basco. Deriva invece direttamente dal latino antico il ladino, diffuso nelle vallate delle Alpi centrali e orientali (Svizzera, Trentino Alto Adige). Il ladino orientale si identifica con il friulano, la celebre lingua poetica usata da Pier Paolo Pasolini. Ma forse non tutti sanno che è il basco la lingua più vecchia d’Europa, precedente a quelle indoeuropee e affine ai dialetti berberi del Nord Africa e alle lingue caucasiche.