Le belle donne di Tiziano in mostra a Palazzo Reale
Dalla mostra Tiziano e l'immagine della donna nel Cinquecento veneziano, ecco i ritratti femminili più significativi del protagonista della Scuola Veneta.
Belle, eleganti, sensuali: sono le donne dei dipinti di Tiziano che sfilano nella mostra Tiziano e l'immagine della donna nel Cinquecento veneziano, una delle più innovative esposizioni dedicate al pittore veneto e ai suoi contemporanei, come Giorgione e Tintoretto. Allestita a Palazzo Reale (Milano) fino al 5 giugno (per informazioni), la mostra si compone di 46 opere, di cui 15 di Tiziano. L'artista, nato intorno al 1490 a Pieve di Cadore, si formò artisticamente a Venezia nella bottega di Giovanni Bellini (detto il Giambellino, uno dei massimi artisti veneziani del Rinascimento), per poi, compiuti 18 anni, passare alla scuola di Giorgione, esponente della Scuola Veneta, con il quale condivise il tonalismo e il mondo poetico dei suoi soggetti.
l'arte di Tiziano. Attraverso i dipinti in mostra a Palazzo Reale, traspare l'importanza del ruolo femminile nella società veneta di quel tempo. In questa pagina abbiamo raccolto dieci tra le opere più significative di Tiziano: dal tema del ritratto realistico di donne appartenenti a diverse classi sociali a quello idealizzato delle cosiddette belle veneziane, si incontrano eroine e sante, divinità e allegorie.
Danae, post 1554. Giove, trasformatosi in una pioggia di monete d'oro, si unisce a Danae, figlia del re d'Argo, che l'aveva rinchiusa per evitare che procreasse. A differenza dello stile giovanile, Tiziano utilizzò pennellate di colore netto, non sfumato; il dipinto è caratterizzato da una luce calda, e Danae, dalla carnagione candida, sembra in estasi.
Eleonora Gonzaga della Rovere, 1537 circa. Eleonora Gonzaga della Rovere, ritratta a mezza figura di tre quarti, indossa un abito importante, ricamato d'oro, con una scollatura ricoperta di seta bianca. Il tutto tempestato di pietre preziose. Le maniche sono a sbuffo, tipiche del periodo. Per cintura un cordone dorato al quale è appesa una martora con la testina d'oro. Al collo, una collana con perle bianche, simbolo di purezza. Nell'opera sono presenti altri elementi simbolici, come il cagnolino alla sua destra, simbolo di fedeltà, e l'orologio sullo sfondo, sotto alla finestra, forse perché lei e suo marito, Francesco Maria I della Rovere, Duca di Urbino, erano collezionisti.
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