Giorgia Montanari, Erica Mora, Riccardo Zanazzi, Alessia Lattanzio, Jermay Michael Gabriel Yhonnas, Marvin Gabriele Nwachukwu, Javier Arevalo: eccola la pattuglia dell'Accademia di Brera e della nuova Accademia di Belle Arti di Milano pronta a interpretare i Globi di Weplanet. Sono giovani artisti con mille sogni in tasca e la speranza che il futuro sia migliore: "l'arte – dicono – è uno strumento importante per risvegliare gli animi e comunicare in modo diretto le emergenze del Pianeta".
Giornate intense alla vigilia del Natale nell'Atelier nel cuore della Stazione Centrale di Milano. Nel pomeriggio di saluti di fine anno il Laboratorio si è riempito di visitatori che hanno potuto osservare da vicino l'approccio artistico del progetto teso a promuovere la sostenibilità ambientale. È seguendo questo filo rosso che gli artisti hanno dato vita alle prime installazioni come quelle firmate da Giulio Cappellini e da Fabio Pietrantonio.
Nella grande sala del Laboratorio i globi ancora allo stato grezzo, realizzati in plastica riciclata, e quelli in produzione. Un lavoro meticoloso e interessante che ha incuriosito proprio tutti. Anche Stefano Zecchi, il filosofo veneziano, già docente di Estetica all'Università degli Studi di Milano. Come lui si sono soffermati numerosi appassionati di arte e sensibili ai temi della sostenibilità: da Ezio Ronzoni, amministratore delegato di Banca Galileo, a Beppi Fremder e Pamela Carnelli di Fabbrica Pelletterie Milano, da Giovanni Fassi di Fassi Gru Spa a Simona Police di iSemprevivi, Onlus dedicata all'educazione e alla solidarietà psicologica.
L'Atelier ora chiuderà per qualche giorno: con l'anno nuovo i globi torneranno ad essere protagonisti e nelle mani di artisti e designer prenderanno la forma del mondo che verrà.