Avete sentito del fotografo che ha rifiutato il premio vinto a un grande concorso fotografico perché la sua foto era stata realizzata con l'intelligenza artificiale? Il concorso è uno dei più prestigiosi al mondo ovvero i Sony World Photography Awards e la foto (vincitrice nella categoria Creative) è uno scatto in bianco e nero intitolato "PSEUDOMNESIA | The Electrician".
Come le ha ottenute. A realizzare l'immagine – definita dalla giuria del concorso «uno struggente ritratto in bianco e nero di due donne, che ricorda il linguaggio visivo dei ritratti di famiglia degli Anni '40» – è stato il fotografo e artista tedesco Boris Eldagsen che ha utilizzato una tecnologia chiamata Stable diffusion, che crea immagini attraverso l'intelligenza artificiale, a partire da un comando scritto da un essere umano. Ecco come lavora uno dei più importanti artisti tedeschi e che cosa ci ha detto sulle sue "fotografie" (e su come suggerisce di chiamarle).


Boris Eldagsen, classe 1970, inizialmente non aveva dichiarato di aver usato questa tecnologia (nella categoria "Creative" concorrono fotografie realizzate "con qualsiasi dispositivo" e i requisiti di ammissione del concorso non specificano se immagini possano essere generate dall'intelligenza artificiale o no).
Il gran rifiuto. Dichiarato vincitore dai selezionatori del concorso, Eldagsen ha rivelato l'origine della sua opera: la giuria ha deciso di assegnargli comunque il premio, che però lui ha rifiutato.

ARRIVA IL FUTURO. Eldagsen sperimenta da anni l'utilizzo dell'intelligenza artificiale nei suoi lavori. In particolare ha realizzato un'intera serie denominata Pseudoamnesia in latino "falsa memoria" ovvero la falsa memoria di eventi mai avvenuti, non tanto un ricordo impreciso di cose avvenute in passato.
Le immagini di questa pagina appartengono a questa serie e sono state rielaborate dalle 20 alle 40 volte attraverso generatori di immagini di intelligenza artificiale. «Proprio come la fotografia ha sostituito la pittura nella riproduzione della realtà, l'intelligenza artificiale sostituirà la fotografia», ha detto Boris Eldagsen. «Non abbiate paura del futuro».


CHIAMATELA PROMPTOGRAPHY. A Focus.it Boris Eldagsen ha raccontato: «Un membro della mia community su Facebook, il peruviano Christian Vinces, mi ha suggerito una nuova parola che ben descrive il processo con cui l'intelligenza artificiale genera le immagini: PROMPTOGRAPHY (da prompt che in informatica è il simbolo che compare sul video per segnalare che il computer è pronto a ricevere il successivo comando, ndr). Mi sembra un buon termine che potrebbe aiutare a distinguere le immagini di intelligenza artificiale dalla fotografia».
