Arte

Bob Dylan, il Nobel per la letteratura e la sua influenza sulla scienza

Letteratura e scienza hanno scambi misteriosi e curiosi. Quest'anno il premio Nobel per la letteratura Bob Dylan rivela come accadono.

I collegamenti tra la letteratura e la scienza sono sempre piuttosto nascosti, ma a volte gli scienziati diventano appassionati fan e si danno da fare per rendere omaggio al cantante o al gruppo famoso.

Questi omaggi vengono riproposti in occasioni particolari, come per esempio la consegna del premio Nobel a Bob Dylan, avvenuta il 13 ottobre, tra approvazioni per l’opera decennale e molto influente del cantante statunitense e altrettante proteste per l’inconsistenza letteraria, secondo alcuni, delle sue composizioni.

A Dylan sono stati dedicati numerosi titoli di articoli scientifici, quasi una gara tra ricercatori fan del cantante/poeta statunitense.

Una ricerca del British Medical Journal (sommario, in inglese) ha scoperto 727 citazioni di sue canzoni nella letteratura medico scientifica (anche se solo 231 sarebbero inequivocabilmente di Dylan). Il primo articolo risale al 1970, è uscito su Journal of Practical Nursing e utilizza una delle più famose e citate canzoni di Dylan The times they are a’changin.

La copertina del più bel disco di Bob Dylan, Blonde on Blonde © bOB dYLAN

Concorso a titoli. Nel 2014 un gruppo di scienziati del Karolinska Institute svedese hanno iniziato una sfida per inserire nei titoli dei loro articoli il maggior numero possibile di citazioni. La gara ha avuto inizio 17 anni fa, con un articolo di Jon Lundberg e Eddie Weitzberg pubblicato su Nature (sommario, in inglese) dal titolo “Nitric oxide and inflammation: The answer is blowing in the wind”; e Blowing in the wind è una delle più note composizioni di Dylan, e risale al periodo di “protesta”.

Insetti rock. Questi casi sono tra i molti momenti in cui il mondo della scienza ha reso omaggio a cantanti o personaggi della cultura pop. Per esempio alcuni insetti e altri animali sono stati classificati ispirandosi a cantanti rock, come Bumba lennoni (un ragno), Avalanchurus starri (un trilobite) e una Greeffiella beatlei. Per non essere da meno, anche Mick Jagger dei Rolling Stones ha la sua chiocciola, Anomphalus jaggerius, anche se è estinta. Al famoso cantante canadese Neil Young è stato dedicato un ragno,

Myrmekiaphila neilyoungi, mentre il defunto chitarrista dei Grateful Dead Jerry Garcia ha uno scarafaggio a suo nome, Cryptocercus garciai.

Anche Frank Zappa, chitarrista e compositore statunitense, ha un ragno col suo nome, Pachygnatha zappa, e Sting una raganella, Hyla stingi. Zappa ha anche ispirato il nome di una medusa, Phialella zappai, e il descrittore è un italiano, appassionato appunto del capo de The mothers of invention (il gruppo guidato da Zappa), Ferdinando Boero.

13 ottobre 2016 Marco Ferrari
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