Sì, esistono diversi tipi di flauti nasali, che si suonano emettendo aria da una narice, invece che dalla bocca, mentre l’altra viene chiusa con un dito, con tabacco o con una pezzuola. Questa tecnica ha in genere un significato rituale, perché in molte culture è proprio insieme all’ultima aria emessa dalle narici che l’anima abbandona il corpo dei moribondi.
Originale. Esistono diverse versioni di questo tipo di flauto: tubolari, globulari, verticali e traversi. Anche se oggi si trovano flauti nasali in Africa, Cina, India e Oceania, sembra che questo strumento sia nato qualche secolo prima di Cristo in Polinesia, dove ancora oggi è una sorta di “strumento nazionale”.
Proprio da Tahiti veniva il primo flauto nasale visto in Europa, portato dal capitano James Cook al ritorno da uno dei suoi viaggi. Curiosamente, nonostante il flauto nasale sia uno degli strumenti più antichi esistenti al mondo, è stato brevettato solo il 10 giugno 1941 dallo statunitense Ernest W. Davis.