Lo scorso ottobre l'artista tedesca di origine irachena Nora Al-Badri e l'artista tedesco Jan Nikolai Nelles hanno fatto visita al Neues Museum di Berlino, dove hanno eseguito di nascosto la scansione in 3D del celebre busto della regina Nefertiti servendosi di un Microsoft Kinect celato sotto una sciarpa (come documenta il video che segue).
A pochi mesi dall'impresa clandestina, i dati della scansione sono stati pubblicati su Internet e, tramite torrent (qui il link), messi a disposizione di chiunque voglia creare una copia del cimelio con l'ausilio di una stampante tridimensionale. I due artisti hanno motivato il gesto di sfida dichiarando che sperano che il Neues Museum e altre istituzioni pubbliche e private restituiscano ai paesi di origine le opere d'arte esposte, e che ripensino alle modalità di condivisione dei beni culturali nell'era digitale.
Egitto-Germania, sola andata. Il busto di Nefertiti è uno dei tesori d'arte più famosi dell'Antico Egitto: scoperto nel 1912 a Tell el-Amarna dalla Compagnia Tedesca dell'Africa Orientale (che in quel periodo gestiva attività commerciali e piantagioni nelle colonie), venne portato in Germania un anno più tardi, rimanendo fino a oggi una delle maggiori attrazioni del Museo Egizio di Berlino (che dal 2009 è ospitato al Neues Museum).
La Germania si è sempre sottratta alle richieste di rimpatrio del reperto avanzate dall'Egitto, trasformando il manufatto, dicono Al-Badri e Nelles, in un'icona culturale tedesca, che di fatto rimanda a una vecchia «concezione coloniale» tipica dell'Occidente.

Fotografi off limits. Nel 2011 il busto fu ufficialmente misurato con uno scanner a tre dimensioni: le informazioni non vennero rese pubbliche, ma servirono alla gipsoteca di Berlino per produrre una serie limitata di cento esemplari del busto. Dal febbraio 2010 è inoltre proibito scattare foto, una misura cautelativa per proteggere i pigmenti colorati, rovinati dai troppi flash. La scultura è comunque da tempo una delle opere dell'Antico Egitto più imitate, non di rado per scopi commerciali illeciti.
Fai-da-te con la stampa 3D. Grazie ai dati diffusi online dai due artisti è ora possibile realizzare una riproduzione della testa regale precisa al centesimo di millimetro. Nel giro di 24 ore dalla pubblicazione ci sarebbero stati più di 1000 downoload del torrent originale e una copia sarebbe stata realizzata anche dall'Università Americana del Cairo.
Secondo Al-Badri e Nelles le nuove frontiere tecnologiche offrono ai musei l'opportunità di restituire ai legittimi proprietari e alla loro identità storica milioni di reperti archeologici, che possono essere sostituiti da rappresentazioni digitali (sfruttando ad esempio le potenzialità della realtà virtuale) o duplicati con la stampa 3D.
Il Neues Museum non ha ancora preso posizione riguardo l'accaduto.