Si chiama City ed è la più grande opera d'arte contemporanea mai realizzata: una gigantesca installazione lunga più di 2 Km e larga 500 metri dove si alternano avvallamenti, dossi, costruzioni di cemento, terrapieni, rampe. L'opera, realizzata dall'artista americano Michael Heizer tra il 1970 e il 2022, vuole essere un omaggio alle strutture megalitiche del passato, dalle piramidi alle costruzioni dei Maya, rivisitate in chiave minimalista.
City si trova nel deserto del Nevada, negli Stati Uniti, e la sua realizzazione è costata oltre 40 milioni di dollari. Per finanziarsi, Heizer, oggi settantasettenne, aveva costituito un'organizzazione no profit, la Triple Aught Foundation, che oggi si occupa di gestire la mastodontica costruzione.
Puzzle di creatività. L'opera è costituita da diverse installazioni, le più importanti delle quali sono il monumento 45°, 90°, 180° composto da una serie di cunei che proiettano ombre sul terreno, e Complex One, la prima opera realizzata da Heizer negli anni '70 liberamente ispirata alla grande piramide egizia di Zoser.
City è di fatto un enorme labirinto delimitato da bassi cordoli, spianate di cemento, aree ricoperte con sanni, sabbia, terra, morbide colline o ripidi declivi. I materiali utilizzati sono tutti di provenienza locale e, nonostante le dimensioni colossali, quest'opera di land art è perfettamente integrata nell'ambiente circostante.
Lontano da tutto. Heizer non ha certo posto l'accessibilità tra i criteri principali che hanno guidato il suo lavoro: City si trova infatti circondata da centinaia di chilometri di deserto e può essere visitata, su prenotazione, da piccoli gruppi di persone. Chi volesse dargli un'occhiata dall'alto la può cercare su Google Maps a questo indirizzo.