Astronomy Photographer of the Year 2018: i vincitori
Si è chiusa l'edizione 2018 dell'Astronomy Photographer of the Year: vi avevamo già proposto una selezione dei finalisti, ecco (invece) i vincitori (sì, non ne abbiamo azzeccato uno).
Great Autumn Morning: Alpe di Siusi, Dolomiti italiane. Uno splendido lunedì mattina catturato dal giovanissimo Fabian Dalpiaz, 15 anni, che si aggiudica il primo premio nella categoria Young Astronomy Photographer of The Year.
Fabian Dalpiaz / Astronomy Photographer of the Year 2018
Si è conclusa la decima edizione dell'Insight Investment Astronomy Photographer of the Year, il prestigioso concorso internazionale di fotografia astronomica del Royal Observatory Greenwich, che quest'anno ha registrato l'iscrizione di ben 4.200 fotografie in 9 categorie. All'inizio di settembre abbiamo pubblicato una nostra personale selezione di 15 scatti (vedi la gallery a fondo pagina): qui invece le fotografie arrivate prime nelle varie categorie, differenti da quelle che avevamo identificato noi (evidentemente meno esperti nel cogliere i dettagli che fanno la differenza tra un "winner" e gli altri).
FotogalleryAstronomy Photographer of the Year 2018
Un mosaico di Orione, l'aurora boreale che si fa largo tra le nuvole, la nostra imponente galassia: l'Insight Investment Astronomy Photographer of the Year, il prestigioso concorso di fotografia astronomica del Royal Observatory Greenwich, è ormai alla sua decima edizione, ma la bellezza delle immagini sembra non cambiare mai. Qui trovate una selezione delle finaliste, scelte tra 4200 foto che gareggeranno in 9 diverse categorie. I vincitori saranno annunciati il 23 ottobre 2018.
La Via Lattea si allunga nel cielo riflesso dalle acque della Cable Bay, in Nuova Zelanda. L'immagine panoramica è stata ottenuta dall'accostamento di 42 diversi scatti. Il fotografo si è assicurato di operare prima che la luce del giorno, che si intravede in lontananza, inondasse il paesaggio.
Saturno in tutta la sua magnificenza, in un paio di immagini che mostrano la tempesta esagonale polare, lo scuro anello C e la Divisione di Encke, lo spazio vuoto all'interno dell'anello A dovuta alla presenza dell'orbita del piccolo satellite Pan. Il pianeta degli anelli si è mostrato così il 29 luglio 2017 da Canoas, nello stato di Rio Grande do Sul, in Brasile. Per fotografarlo è stato usato un piccolo telescopio e le immagini sono il risultato della sovrapposizione di 4000 frame.
Gli anelli di Saturno visti da vicino
Rispetto alle "solite" foto di aurore boreali, questa è arricchita dalla presenza della Luna, incastonata nel cielo blu-verde come un gioiello. Dal punto di vista strettamente tecnico, la luce del satellite non permette di ritrarre le Luci del Nord al loro massimo splendore. Ma l'autore di questo scatto realizzato a Haukland, nell'arcipelago delle Isole Lofoten, Norvegia, ha saputo sfruttare l'elemento a suo vantaggio. Le rocce e l'acqua fanno da cornice ideale ai fenomeni celesti.
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Uno scorcio di cielo durante l'esplorazione del "sottopancia" della grande lingua di ghiaccio di Breiðamerkurjökull, sul versante meridionale del ghiacciaio Vatnajökull, in Islanda. Il fotografo ha raccontato di aver voluto trasmettere, in uno scatto, la profonda sensazione di pace avvertita in quel luogo.
Soli, nella natura: piccolezza e grandiosità a confronto
Un tronco nodoso di ginepro tra le Montagne Rocciose del Montana incornicia la scia della stella polare, nella costellazione dell'Orsa Minore. Attorno, le tracce lasciate nella notte dagli altri astri, in una lunga esposizione che ha richiesto più tentativi, per assicurarsi che Polaris rimanesse al centro esatto della foto. Le "star trail" si ottengono perché la rotazione terrestre fa spostare di continuo la posizione percepita degli astri ritratti, la cui luce crea queste suggestive scie.
La presenza familiare e rassicurante della Luna passa quasi inosservata nel cielo diurno, eppure anche nelle ore di luce se ne possono ottenere ritratti spettacolari. Questo è stato realizzato a malaga nell'estate 2017 dall'astrofotografa britannica Helen Schofield, mentre si trovava in vacanza con i figli.
La Stazione Spaziale Internazionale è stata catturata nel momento esatto in cui transitava tra due macchie solari, la AR 12674 e la AR 12673. La foto è stata realizzata a Madrid il 5 settembre 2017, con tempismo perfetto: la ISS ha impiegato meno di un secondo per passare davanti al disco solare.
La luminosità della corona solare (che fa capolino dal disco lunare durante un'eclissi totale di Sole) distoglie per un attimo dall'altro dettaglio notevole dello scatto, realizzato durante l'eclissi del 21 agosto 2017 negli USA. Stiamo parlando della superficie lunare, che appare qui in tutta la sua (buia) bellezza, illuminata appena dalla luce solare riflessa dalla Terra.
Due punti luce, quello della Via Lattea e quello di un rifugio alle Tre Cime di Lavaredo, nelle Dolomiti, il paesaggio maestoso ritratto nello scatto. L'immagine panoramica è composta da otto foto, e ritrae la Via Lattea che emerge da dietro le vette.
Queste nebulose a riflessione nella costellazione della Corona Australis brillano in una luce blu prodotta da stelle molto calde e riflessa da polveri cosmiche a base di silicati. Dei due oggetti celesti, NGC 6726 e 6727, si dà qui una rara visione del nucleo. Le nebulose a riflessione sono nubi di polveri celesti che riflettono la luce di stelle vicine.
La Via Lattea si staglia sopra un temporale nel cielo della Florida. In questo scatto, il fotografo ha voluto cogliere il contrasto tra l'"immobilità" della galassia e le luci in continua trasformazione di un fenomeno meteorologico.
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Le nubi non riescono a contenere l'esplosione di luce dell'aurora boreale a Stokksnes, sulla costa meridionale dell'Islanda. La neve si è sciolta e ha formato piscine di acqua tra le dune di vegetazione. Un paesaggio irreale e da fiaba.
Islanda: i paesaggi alieni delle sorgenti termali
La Via Lattea si snoda tra le quattro colonne del tempio di Atashkooh, in Iran, in una foto che è l'essenza della semplicità (ma non per questo meno spettacolare). Si tratta di uno scatto singolo, ottenuto posizionando la fotocamera a terra, al centro della scena, senza altri ausili.
Un classico della fotografia astronomica: la nebulosa di Orione (M42), una nebulosa a emissione a 1500 anni luce da noi, è protagonista di questa immagine risultante da 36 ore di esposizione con sei diversi filtri. Il meticoloso lavoro del fotografo ha permesso di catturare con grande dettaglio sia i colori della nebulosa, sia la luce dell'ammasso stellare del Trapezio, al centro di essa. Di solito, questi astri passano in secondo piano perché sovraesposti, nel tentativo di ritrarre la nube di polveri e gas.
Fantasie nebulose
Si resta indecisi su che cosa ammirare più a lungo, se la Via Lattea e i colori del cielo sullo sfondo o le rocce del Badlands National Park, in South Dakota, sotto ai piedi dell'unico umano, al centro della foto. Ciascuna delle due simmetriche porzioni della foto è il risultato della giustapposizione di tre scatti.
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