Noi non ce ne rendiamo conto, ma il tono della voce del partner è un indice della sua potenziale tendenza al tradimento. Ecco i risultati di un curioso studio recentemente concluso negli USA. (Focus.it, 29 marzo 2011)
Dimmi con che voce lo dici... e ti dirò quanto mi sarai fedele: è questa la sintesi di un singolare studio pubblicato qualche giorno fa da un team di piscologi californiani che mette in relazione il tono della voce di uomini e donne con il livello affidabilità sessuale percepito dai partner.
«Abbiamo scoperto che gli uomini e le donne utilizzano la voce del compagno come indice di fedeltà. Più la voce è attraente - bassa e profonda per i maschi, alta e squillante per le femmine - più viene percepito elevato il rischio di essere traditi» spiega Jillian O'Connor, del Department of Psychology, Neuroscience & Behaviour della McMaster University (California).
Se lo ascolti... lo eviti
Lo studio è stato condotto su un gruppo di volontari ai quali sono state fatte ascoltare coppie di voci manipolate elettronicamente per renderle più alte o più basse. É stato poi chiesto loro di dire quale delle due era di un potenziale traditore.
Ma cosa lega il tono della voce alla percezione di fedeltà o infedeltà? É tutta una questione di ormoni: «Gli uomini con un più alto livello di testosterone hanno una voce più bassa, così come le donne con più estrogeni hanno la voce più acuta» spiega David Feinberg, relatore dello studio.
«Il nostro cervello associa gli alti livelli di ormoni con comportamenti potenzialmente adulterini e questo ci guida nella scelta del partner».
L’infedeltà è costosa in termini emozionali, economici e riproduttivi: lo studio della O’Connor proverebbe che il processo evolutivo ci ha dotato di strumenti utili a riconoscere, ed evitare, i partner meno affidabili.