Una ricerca su Google è il modo più semplice per cercare informazioni, anche quelle più imbarazzanti. Si potrebbe pensare che gli “assistenti digitali”, tipo Google Assistant oppure Siri, a cui si possono fare le stesse domande, possano essere altrettanto d’aiuto. Invece, non sempre: quando si tratta di sesso, non tutti i modi di ricerca online sono ugualmente affidabili. A sondare la questione è stato un gruppo di accademici neozelandesi, che hanno descritto i dettagli della loro indagine sul numero natalizio del British Medical Journal, per tradizione dedicato ad argomenti “strani” ma affrontati col rigore metodologico tipico degli studi più seri.
Chatbot a confronto. I ricercatori hanno messo alla prova motori di ricerca e assistenti digitali (i software che parlano con gli esseri umani) con cinquanta domande relative a questioni di salute della sfera sessuale e con quesiti anche più delicati, per esempio sul come e dove fare sesso.
Con le domande di salute, la ricerca su Google ha fornito una risposta corretta, basata sulle fonti più autorevoli, in oltre il 70 per cento dei casi. Google Assistant è andato un po’ peggio, rispondendo in maniera adeguata circa la metà delle volte, mentre Siri l’ha azzeccata solo in un caso su tre.
Non solo: mentre affidandosi al motore di ricerca si ricevono risposte completamente inutili solo l’8 per cento delle volte, nel caso dei due assistenti digitali succede più spesso: il 12 per cento dei casi con Google Assistant e addirittura il 36 per cento con Siri.
Scusa, come hai detto? Facendo domande con la ricerca vocale ci sono anche problemi di comprensione. Nell’inglese con accento neozelandese dei ricercatori, Siri ha più volte confuso la pronuncia e scambiato “sex” con “six”, andando del tutto fuori strada con le risposte.
Cercando immagini sul come si fa sesso o come si usa un preservativo, con Google e Google Assistant si va abbastanza sul sicuro. Google per esempio indirizza subito, molto professionalmente, alle immagini scientifiche di un rapporto sessuale dentro una risonanza magnetica, condotte in uno studio scientifico di qualche anno fa, e a un video didascalico su come indossare il profilattico.
Siri invece non prende sul serio le domande, o è troppo generica. Alla richiesta di mostrare persone che fanno sesso, tira fuori improbabili immagini di sesso con alieni e di persone che si baciano. Oppure si mostra estremamente diffidente, forse crede che la stiano prendendo in giro e si trincera dietro un “non ho un’opinione su questo”.
Insomma, finché Siri non verrà programmata per sentirsi a suo agio con faccende di sesso, meglio non cercare la sua consulenza in materia.