L'androstenone, derivato del testosterone, è in grado di indurre sensazioni olfattive decisamente differenti da persona a persona: per qualcuno ha un odore dolce, di fiori o di vaniglia, per altri è addirittura disgustoso; infine, ci sono persone che non lo percepiscono affatto. Tale proprietà ha suggerito l'ipotesi che esso possa fungere da ferormone, cioè possa influenzare il nostro comportamento (sessuale e non) attraverso stimoli olfattivi. La recente identificazione, alla Rockefeller University di New York, del recettore per l'androstenone e delle varianti genetiche alla base del suo diverso impatto sul nostro naso, potrebbe aiutare a verificare l'ipotesi. Risultato di non poco conto, se si considera quanto già sancito da una delle maggiori aziende produttrici di spray all'androstenone: per l'uomo è un richiamo sessuale "scientificamente provato". Dichiarazione decisamente azzardata... «Se voi foste una femmina di maiale e non riusciste a sentirne l'odore sarebbe un bel guaio», puntualizza Leslie Vosshall, che ha preso parte allo studio sul recettore, «ma sebbene l'ormone accenda il desiderio sessuale nei suini, la sua attività nell'uomo non è affatto chiarita.» (Foto: © Zach Veilleux, Rockefeller University.)