Sfogliando una rivista o un sito specializzato il consiglio è sempre lo stesso: se volete tenere unita la vostra coppia, fate l'amore il più possibile (cioè spesso e usando la fantasia per non cadere nella routine). Ma è proprio così? Le opinioni sono varie e perfino qualche scienziato si è posto l'obiettivo di scoprire se il sesso sia davvero il collante più importante di una relazione.
David Frederick, psicologo della Chapman University (Usa) che cinque anni fa ha pubblicato una ricerca condotta su un vasto campione di coppie "di lunga durata", afferma: «Più di un terzo delle coppie che abbiamo studiato aveva mantenuto viva la passione, anche dopo un decennio o due di relazione, e la soddisfazione sessuale era più alta tra le persone che facevano sesso più frequentemente, praticavano più sesso orale, avevano orgasmi più soddisfacenti, attuavano una varietà di atti sessuali, si prendevano il tempo per creare uno stato d'animo favorevole al sesso e avevano una comunicazione sessuale efficace».
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Relazioni "aperte" o più tradizionali. In base alle ricerche, sembrerebbe che non ci sia differenza nemmeno tra le cosiddette relazioni "aperte" e quelle più tradizionali. Uno studio dell'Università di Guelph, in Canada, ha preso in esame i membri di coppie in cui ognuno dei partner è libero di avere altre avventure sessuali e ha scoperto che il loro livello di soddisfazione sentimentale e sessuale era più o meno lo stesso delle coppie che si erano giurate fedeltà. Anche i partner "liberi", insomma, si consideravano più felici quando avevano spesso rapporti sessuali all'interno della coppia "ufficiale". Ma non tutti sono d'accordo. Un vasto studio tedesco condotto su 2.814 coppie da Claudia Schmiedeberg dell'Università di Monaco è arrivato a un risultato diverso: la soddisfazione sessuale è stata misurata in coppie giovani e di mezza età, rilevando che normalmente cresce durante il primo anno di matrimonio o di convivenza, per poi invariabilmente scendere un po' negli anni successivi in modo costante e in questo studio ciò non dipendeva dalla frequenza nei rapporti (cioè il sesso risultava meno gratificante con il tempo anche se lo si faceva spesso).
Benefici sotto le lenzuola. L'argomento, insomma, è controverso. Dalla letteratura scientifica arrivano infatti segnali contrastanti, che a volte dipendono dal modo in cui gli esperimenti vengono impostati. In generale, però, gli studiosi sono d'accordo sul fatto che fare sesso faccia bene.
Forse perché trovare e mantenere l'armonia sessuale ha ricadute fisiologiche che portano i partner a sentirsi più uniti. Barbara Fredrickson, ricercatrice al Department of Psychology and Neuroscience dell'Università del North Carolina, studia proprio il legame di coppia e ha scoperto che durante le azioni svolte insieme, in cui sono coinvolti movimenti corporei che si mettono al servizio anche dell'altra persona oltre che di se stessi, le attività nella regione cerebrale dell'insula dei due membri della coppia si sincronizzano. Anche la conduttanza elettrica della pelle si abbassa, come accade nei momenti in cui si è rilassati, il battito cardiaco è regolare e la respirazione più profonda. Succede mentre si balla insieme o magari si fa un'attività fisica complessa, come un'arrampicata in montagna in due. Ma naturalmente per la gran parte delle coppie il luogo perfetto per muovere i corpi "in accordo" è la camera da letto.
Se le coppie scoppiano. Ma c'è un però…. «Ciò accade perché il sesso è un linguaggio», spiega Emmanuele Jannini, sessuologo e docente all'Università dell'Aquila. «Noi studiosi diciamo che una coppia che non lo pratica è come se fosse muta e sorda, ma ciò non toglie che due partner possano stare bene insieme anche senza quel canale di comunicazione. È vero che molte coppie "scoppiano" perché non c'è più intesa sessuale, ma vuol dire che non sono riuscite a trovare altri modi per comunicare. Non mi stupisce che le ricerche in questo campo diano risultati contrastanti». L'importanza della sessualità per l'armonia in un rapporto potrebbe dunque essere relativa.
Coccole e ossitocina. Tra l'altro, fare l'amore provoca la produzione di ossitocina, ormone cerebrale che intensifica il legame tra gli esseri umani, aumentando fiducia e benevolenza verso il partner. Questo ormone, prodotto anche in risposta alle coccole (un bacio, un abbraccio), inibisce l'attività dell'amigdala, la zona del cervello dove viene elaborata la paura e quindi fa sì che si diventi meno diffidenti verso gli altri. Del resto, durante e dopo un rapporto sessuale, il cervello è preda di un vero e proprio cocktail di "droghe naturali": ossitocina che dà fiducia, testosterone che dà eccitazione e dopamina che alimenta il desiderio. L'effetto svanisce però in pochi giorni, al massimo nel giro di una settimana, e si ha di nuovo voglia di fare l'amore. E se i rapporti sono ravvicinati, il livello di testosterone si mantiene più alto e a sua volta genera più desiderio.
Gli studi del celebre psicologo Usa John Gottman sulla stabilità delle coppie, per esempio, hanno dimostrato che a tenere insieme le persone è la qualità del dialogo e l'abilità, parlandosi, di non sminuire mai l'altro, anche nei momenti di litigio. E che questo fattore supera qualsiasi altro, quando si tratta di star bene insieme a lungo. «Non va poi dimenticato che il sesso non è solo penetrazione: ci sono altre carezze e gesti che riescono ugualmente a comunicare intimità. Molte coppie rimangono insieme con complicità, si adattano, si resettano su una lunghezza d'onda "poco loquace" dal punto di vista sessuale, ma ugualmente efficace», continua Jannini. «È patologica una coppia che non ha più intimità, non quella che non fa sesso (e del resto si può benissimo fare sesso senza che ci sia intimità). Insomma, ciò che è fondamentale per la coppia è la vicinanza data dall'intimità, non l'atto sessuale in sé». Riassumendo, il sesso è importante se avvicina intimamente due persone, ma non è l'unico modo in cui questo avvicinamento possa avvenire.
Difficile alchimia. Naturalmente, perché tutto funzioni (e non solo a letto) i due partner devono essere d'accordo sul dosaggio degli ingredienti del loro rapporto. Secondo una teoria classica elaborata dallo psicologo Usa Robert Sternberg, infatti, l'amore può essere descritto come somma di tre caratteristiche che non devono mai mancare e che in un rapporto ideale devono restare equilibrate: l'intimità (la sensazione di essere legati nel profondo), l'impegno che porta a costruire una relazione che duri e la passione, ovvero il desiderio sessuale. Per Sternberg i membri della coppia possono essere più sbilanciati verso una o due delle componenti (e così per esempio trascurare un po' la passione), l'importante è che siano le stesse. Se per esempio l'uomo privilegia la passione e la donna l'intimità, nascono le incomprensioni. Un equilibrio non facile comunque perché la passione rimane viva grazie alla novità mentre l'intimità viene alimentata dalla familiarità, per questo se si diventa troppo amici talvolta la vita sessuale può perdere un po' di attrattiva. Normale, quindi, che in ogni coppia l'alchimia sia diversa.