L'olfatto conta molto, almeno per le donne. Lo ha verificato un team di psicologi dell’Università di Newcastle chiedendo a 63 donne di dire quali uomini ritenessero più attraenti dall’odore delle loro magliette. Gli uomini le avevano indossate per due notti consecutive, evitando profumi e deodoranti, fumo, alcol e cibi come l’aglio.
Dall'originale indagine si è visto che le preferenze olfattive sono costanti nel tempo: a distanza di 3 mesi rimanevano invariate, mentre le scelte basate sull’aspetto fisico (valutazione di fotografie) erano molto meno stabili. Ciò significa, secondo i ricercatori, che l'olfatto umano ha una funzione simile a quella che svolge nel mondo animale, dove molte specie usano l’odorato per ottenere informazioni su salute, capacità riproduttiva e compatibilità genetica dei pretendenti.
FIUTO FEMMINILE. L'ipotesi è confermata da una analoga indagine dell'Università di Losanna: con il metodo t-shirt si è riscontrato che le donne preferiscono l’odore di uomini che hanno un gruppo di geni del sistema immunitario, detto MHC, abbastanza diverso dal loro, il che favorirebbe il concepimento di figli più sani.
Gli uomini, per contro, sono meno portati a fiutare la compatibilità genetica delle partner: potendo avere più figli con partner diverse, i nostri antenati maschi avevano meno bisogno di affinare l'odorato. In compenso fiutano la fertilità femminile: secondo una ricerca dell’Università di Oxford, preferiscono l’odore delle t-shirt indossate nel periodo dell’ovulazione.
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