Il cosiddetto punto G - "pulsante" del piacere sessuale femminile, scoperto da Ernest Gräfenberg nel 1950 - esiste o non esiste?
«Il punto G esiste, ma non è un punto e non si chiama G», chiarisce Emmanuele A. Jannini, docente di Endocrinologia e Sessuologia medica all’Università Tor Vergata di Roma e autore dei vari studi pubblicati sul Journal of Sexual Medicine.
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Precisa l'esperto: «In ogni donna esiste un’estesa e variabile area anatomica detta Cuv - l'acronimo sta per complesso “clitoro-uretro-vaginale” - che comprende il clitoride, l’uretra e la parete anteriore della vagina. Sono proprio queste zone, in comunicazione tra loro, che durante il rapporto sessuale reagiscono in modo più o meno intenso alla stimolazione - anche in relazione dello stato ormonale - , provocando quindi l’orgasmo femminile». Quindi, sfatiamo una volta per tutte uno dei tanti falsi miti sul sesso: le donne che non raggiungono l'orgasmo non hanno il punto G.