Una recente ricerca dimostrerebbe come esista una base biologica alla ricerca dell'uomo della pornografia...
Nel maschio alcune zone del cervello si attivano per la visione di foto piccanti e ne causano una ricerca ulteriore. |
Pornografia stampata in testa. Stephan Hamann e i suoi colleghi della Emory University di Atlanta hanno dimostrato in una ricerca sperimentale pubblicata su Nature Neuroscience come nell'uomo sottoposto alla visione di immagini hard si attivino aree cerebrali che nella donna invece non registrano un aumento di attività. Nel corso dei test, le immagini ad alto contenuto erotico attivavano nei giovani maschi due aree particolari del sistema libico, l'amigdala e l'ipotalamo. Il sistema limbico presiede alle emozioni: l'amigdala, situata nel polo anteriore del lobo temporale, riceve gli input dalle aree sensoriali e invia messaggi alle altre strutture limbiche perché si produca eccitazione emotiva. Una cascata di attività, questa, che raggiunge l'ipotalamo e da lì il sistema nervoso autonomo, preparando la persona all'azione. Proprio perché l'amigdala è legata all'impulso di procurarsi appagamento, i maschi sarebbero portati “biologicamente” a ricercare immagini eccitanti. Da qui lo sviluppo di un business milionario che coinvolge il commercio di materiale pornografico, com'è possibile vedere nella nostra fotogallery “Presi nella Rete del sesso”.
Queste stesse aree cerebrali non risultavano così attive nelle femmine, che pur risultavano anche molto eccitate dalla visione delle immagini più piccanti. Gli stimoli che allettano la donna sarebbero altri, probabilmente più legati a fattori psicologici, alla voce o al tatto, anche se gli esperti ribadiscono che il quadro delle differenze uomo-donna è tutt'altro che completo.
(Notizia aggiornata al 11 marzo 2004)