Da un punto di vista sociale, l’autoerotismo è stato condannato perché inteso come un attentato alla specie: in quanto attività solitaria, non permette la riproduzione. È per questo che l’ipotesi di conseguenze dannose, che caratterizza ancora parte dell’opinione comune, nella letteratura scientifica è stata abbandonata solo da qualche decennio. La masturbazione, pur non essendo un’esperienza obbligatoria dell’adolescente, è tuttavia un fenomeno molto frequente.
Autoerotismo. Da un punto di vista psicologico essa è interpretata prevalentemente come occasione di organizzazione dell’io turbato dalle modificazioni puberali. Quindi nulla di patologico; masturbarsi non ingrassa, non provoca cecità, né brufoli; ma è una tappa nel cammino personale di maturazione fisico-psicologica-sessuale di ciascuno.
Woody Allen, che certamente della sessualità coglie il lato più ironico, ha detto a tal proposito: “Che male c’è nell’autoerotismo: in fondo è far l’amore con una persona cui si vuole bene”.