Per molte culture, le mestruazioni rendono la donna impura e persino pericolosa. Nell’Antico Testamento, per esempio, il sangue mestruale era ritenuto capace di deteriorare i cibi e rendere sterili i campi. Per contro, secondo Plinio il Vecchio, portare una donna mestruata nei campi avrebbe ucciso i parassiti delle piante. Le donne, durante le mestruazioni e nel periodo successivo al parto, erano tenute segregate e, ancora nel Codice del diritto canonico del 1917, si raccomandava che non ricevessero la comunione.
Vade retro! Al di fuori dell’Europa esistono tabù analoghi. Nelle isole Marchesi le donne mestruate venivano segregate per tre giorni, mentre fra i nativi americani non potevano partecipare alle cerimonie religiose, toccare gli uomini o anche soltanto guardare la selvaggina uccisa. Fra i maori neozelandesi, infine, a essere temuto era il sangue: gli “assorbenti”, confezionati con un muschio particolare, dovevano essere nascosti dalle donne nella foresta.