Le sfumature del sesso sono ben più di cinquanta ma un dato è certo: farlo ci piace eccome. E che lo consideriamo un piacevole, sporadico diversivo oppure un ingrediente indispensabile di ogni giornata, al sesso pensiamo parecchio e per riuscire a farlo spendiamo una gran quantità di tempo, energie e denaro. Ma perché ci attrae così tanto e perché nella nostra specie, a differenza di tanti altri animali, la ricerca del piacere sessuale va ben oltre il periodo fertile? È questione di istinto, di testa o siamo forse la "sex machine" che cantava James Brown?
il cervello va in tilt. Di certo la natura ha fatto in modo che far sesso fosse una delle esperienze più piacevoli che ci possa capitare. Grazie a volontari che senza imbarazzi hanno accettato di essere analizzati con Pet o risonanza magnetica funzionale durante l'orgasmo, diverse ricerche hanno scandagliato quel che succede nel cervello e scoperto per esempio che nel momento del massimo piacere vanno temporaneamente in vacanza le aree "logiche" che ci consentono di ragionare e prendere decisioni, mentre veniamo letteralmente sommersi da un'ondata di dopamina, il neurotrasmettitore della gratificazione (il che spiega perché per alcuni la ricerca del sesso possa diventare spasmodica). La dopamina viene rilasciata dall'ipotalamo, in un'area correlata al desiderio sessuale che una ricerca dell'Università tedesca di Regensburg ha dimostrato essere due volte e mezzo più ampia nell'uomo rispetto alla donna: se lui ha il chiodo fisso, quindi, è anche un po' colpa della biologia.
A lei invece piacciono le coccole dopo, e anche in questo caso ci sono di mezzo differenze nel cervello: durante l'orgasmo in entrambi i sessi c'è un picco di ossitocina, l'ormone dell'attaccamento che cementa i legami ed è responsabile del senso di appagamento post rapporto, ma nella donna la produzione prosegue per un po' dopo l'orgasmo, quando il cervello viene anche invaso dalla serotonina, il neurotrasmettitore del benessere. Così dopo una "bomba" di piacere, ci sentiamo rilassati, soddisfatti e siamo perfino meno sensibili al dolore: un nirvana che ovviamente cerchiamo ancora e ancora, più o meno alacremente.
L'orgasmo? un trucco della natura. Secondo molti scienziati, l'orgasmo è così potente perché è il trucco che la natura ha inventato per rendere irresistibile l'atto che consente di riprodurci. Ma non è tutto: uno studio della Rutgers University (Usa) ha dimostrato che anche senza arrivare all'orgasmo il sesso regala appagamento e piacere, perché il rilascio di molti ormoni dall'effetto positivo inizia ben prima dell'orgasmo.
Farlo insomma è così piacevole che secondo l'antropologa statunitense Helen Fisher bisogna pure stare attenti al sesso occasionale: dopo un rapporto, per colpa del mix di ormoni e neurotrasmettitori che regalano benessere, siamo inevitabilmente aperti e ben disposti verso l'altro e ci può pure scappare di innamorarsi sul serio, un effetto collaterale non sempre gradito.
Zone erogene ovunque. Del resto, sembriamo fatti apposta per godere del sesso: Lauri Nummenmaa della Aalto University di Espoo, in Finlandia, qualche tempo fa ha dimostrato che tutto il nostro corpo può essere una enorme zona erogena e farci eccitare, se veniamo toccati nel modo giusto. Il 95% delle donne ha zone erogene al di là dell'area genitale, il 12% può perfino avere un orgasmo solo stimolandole, ma non c'è una "mappa" precisa, perché da ovunque possiamo trarre piacere. Lo conferma Chiara Simonelli, docente di Clinica dello Sviluppo Sessuale dell'Università La Sapienza di Roma: «Aree come i genitali, la bocca, i seni o le mani sono erogene perché molto innervate, ma ognuno di noi ha anche altri punti dove ama essere toccato. L'autoerotismo, per esempio, serve anche a capire che cosa piace e a scoprire zone erogene inattese; senza contare che siamo animali relazionali, se qualcuno che ci interessa ci sfiora un ginocchio, pure quello diventa erogeno».
Eros, tutta salute. Tutto questo subbuglio di piacere ha anche ripercussioni positive sulla salute: oltre ad aumentare il flusso di sangue al cervello mantenendolo attivo e a ridurre ansia e stress facilitando pure il sonno, fare sesso è un antidolorifico naturale che innalza la soglia del dolore e può far passare il mal di testa (chi lo usa come scusa per non avere rapporti è avvisato), inoltre è un buon allenamento cardiovascolare che fa consumare calorie, riduce la pressione e migliora la frequenza cardiaca. Tiene perfino lontani gli acciacchi dell'età: dati della Società Italiana di Andrologia suggeriscono che avere rapporti frequenti possa proteggere gli uomini dal tumore alla prostata, perché impedirebbero il ristagno di fluidi che potrebbero contenere sostanze cancerogene; nelle donne, il sesso è invece ottimo per mantenere ben allenata la muscolatura del pavimento pelvico e ridurre il rischio di incontinenza. Uno studio della Wilkes University in Pennsylvania (Usa) ha perfino ipotizzato che fare sesso una o due volte a settimana migliori il sistema immunitario e renda più forti contro le infezioni batteriche e virali.
Tempesta di ormoni. Un bel po' di sano sesso insomma fa bene pure alla salute, ma diciamolo, quando lo facciamo prostata e pavimento pelvico non sono proprio il nostro primo pensiero. I motivi per fare sesso sono tanti altri. «Soprattutto dalla rivoluzione sessuale in poi, quando con l'arrivo degli anticoncezionali si è definitivamente sganciato dalla procreazione, il sesso è diventato piacere, gioco, ricerca del benessere: non a caso, dal 1975 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito la salute sessuale come parte integrante del benessere di ognuno», spiega Roberta Rossi, psicoterapeuta e sessuologa dell'Istituto di Sessuologia Clinica di Roma. «L'obiettivo dovrebbe essere la soddisfazione, che è diversa dall'orgasmo, anche se purtroppo tanti oggi pensano al sesso come prestazione. Le molle che ci spingono a farlo sono comunque diverse per ciascuno: sono il risultato del corpo e degli ormoni con i quali siamo nati, della nostra storia, delle relazioni e dei contesti dove viviamo».
Dipendenza da sesso. Resta il fatto che qualcuno esagera e sembra pensare solo a quello: si può essere dipendenti anche dal sesso, come da qualunque altra sostanza o attività che dia piacere e, come sottolinea Rossi, «la ricerca compulsiva del sesso, che si rileva più spesso negli uomini ma esiste anche nelle donne, è associata spesso alla dipendenza da fumo, alcol o altre sostanze ed è talvolta connessa a tratti di personalità borderline, e a volte anche in chi ha problemi psichiatrici di altra natura». In Italia si stima possa essere dipendente dal sesso fino al 6% della popolazione: si tratta di persone con fantasie e impulsi sessuali forti, che cercano il sesso come un rituale modificando comportamenti e abitudini fino ad avere l'esistenza compromessa dalla voglia di farlo.
Hanno ammesso la loro ipersessualità (e si sono pure disintossicati) anche personaggi famosi come Michael Douglas, Britney Spears, Hugh Grant, ma attenzione a giudicare perché, come aggiunge Rossi, «a parte i casi in cui c'è una psicopatologia, non c'è un'unica declinazione del desiderio, un poco o tanto sesso che sia giusto o sbagliato». Insomma, «possiamo fare sesso 365 giorni l'anno, ma anche zero: ognuno deve e può trovare la sua dimensione», conclude Simonelli.
Altro che riproduzione insomma: Cindy Meston, psicologa dell'Università di Austin in Texas (Usa), qualche anno fa ha raccolto tutti i possibili motivi che ci spingono a far sesso e sono ben 237, suddivisi in varie categorie. «C'è chi lo fa per motivi utilitaristici, dal denaro al supporto che il partner può dare», spiega Simonelli.
«Altri, più spesso uomini, lo fanno per scaricare le tensioni e magari per dormire meglio; in alcuni casi il sesso è usato per motivi affettivo-relazionali, ovvero per comporre le liti, oppure per sentirsi rassicurati dell'interesse del partner, per sentirsi amati, anche per avere il controllo dell'altro; in altri casi ancora lo si fa per avere conferma della propria appetibilità, per un rinforzo dell'identità».
Faccio sesso perché... Stando all'indagine della Meston, i motivi più comuni per fare sesso sono l'attrazione per l'altro, la ricerca del piacere fisico, l'espressione del proprio amore, la celebrazione di un momento, la curiosità verso nuove esperienze, il sentirsi desiderati dal partner, il voler rendere più profondo il rapporto o la semplice opportunità di farlo o un insieme di circostanze favorevoli. «Ci sono differenze fra gli uomini e le donne, ma sono di più le similitudini», fa notare Simonelli. «Detto ciò è indubbio che per secoli l'erezione sia stata elemento costitutivo dell'identità maschile, la maternità di quella femminile: lui enfatizzava l'interesse per il sesso per sembrare più "uomo", lei lo dissimulava per non passare da poco di buono. È ancora un po' così, anche se dovrebbe essere ormai assodato che il diritto al piacere è di tutti, indipendentemente da genere, età, orientamento sessuale».