Con il flusso mestruale il corpo femminile espelle l’ovulo non fecondato e il rivestimento dell’utero preparato per accoglierlo: questo processo avviene in media ogni 28 giorni e per 500 volte circa durante la vita di una donna. Il ciclo mestruale è regolato da ormoni prodotti dall’ipofisi e dalle ovaie. L’ipofisi mette in moto il processo producendo le gonadostimoline, ormoni che vengono inviati alle ovaie e che sono in grado di stimolare sia la maturazione dell’ovulo sia la produzione di estrogeni.
PREPARARE IL NIDO. Gli estrogeni, prodotti dalle ovaie, preparano l’utero ad accogliere l’ovulo fecondato: le pareti cominciano a ispessirsi, le vene e le arterie si dilatano per consentire un maggiore afflusso di sangue. Quando l’utero è pronto, l’ovulo viene liberato dall’ovaio e si avvia verso l’utero. Quello che resta del follicolo che lo conteneva (corpo luteo) comincia a produrre progesterone, ormone che serve a mantenere il rigonfiamento delle pareti dell’utero. Se l’ovulo, durante la discesa, non incontra spermatozoi e dunque la gravidanza non ha inizio, il corpo luteo regredisce e smette di produrre progesterone. Senza progesterone, la mucosa interna dell’utero che si era formata incomincia a sfaldarsi e viene espulsa sotto forma di sangue.
Quanto durano? La mestruazione dura dai due ai sette giorni. Di solito comincia con qualche avvisaglia: le prime perdite durano per uno o due giorni e sono seguite da un altro giorno o due di flusso abbondante, che va poi a scemare per altri due giorni. Una perdita di sangue considerata normale va dai 30 agli 40 ml (3-4 cucchiai) fino a 80 ml, circa un bicchiere.