Sessualità

Come si fa sesso nel mondo? Ogni Paese ha le sue (strane) abitudini sessuali

Posizioni preferite, divieti e usanze bizzarre: l'atteggiamento nei confronti del sesso cambia in relazione alla cultura di un Paese.

Il sesso? Agli italiani piace farlo nella posizione del missionario, magari con qualche variante che la renda più "acrobatica", per esempio mentre lei che tiene le gambe sollevate: lo ha stabilito un'indagine condotta qualche tempo fa nel nostro Paese dall'Istituto AstraRicerche per un'azienda di sex toys. Non tutto il mondo è paese, però, quando si entra in camera da letto: cultura, abitudini, tradizioni influenzano anche quel che facciamo con il partner. In altre parole Paese che vai, sesso che trovi.

La Posizione del cane. Non sorprende quindi scoprire come qualche mese fa un portale statunitense dedicato alla salute maschile abbia sottolineato le notevoli differenze nell'approccio al sesso nei Paesi del mondo: raccogliendo dati da 122 nazioni per realizzare il cosiddetto Global Sex Index, è stato verificato per esempio che gli Stati Uniti sono il Paese al mondo più in fissa con il porno (il numero di ricerche online è più che quadruplo rispetto agli inglesi, secondi classificati, e oltre cento volte quello dei cileni), ma anche che la posizione più amata è quasi ovunque quella "del cane" (da tergo). È al primo posto in 64 Paesi e perfino Lucrezio, nell'antica Roma, raccomandava il coitus more ferarum per facilitare il concepimento; il missionario non gode di altrettanti favori visto che in molte culture africane viene considerato innaturale, ma non sembra esserlo davvero, anche perché il sesso vis-à-vis è stato osservato anche nei nostri cugini primati.

Al di là delle preferenze personali, comunque, in alcuni Paesi perfino la legge pontifica su come lo si fa: in Florida, per esempio, le posizioni diverse da quella del missionario sono illegali secondo una bizzarra legge che non è mai stata abrogata (ma questo è anche lo Stato dove per legge è vietato accoppiarsi con un porcospino, e vien da chiedersi a chi sia venuto in mente di scrivere una norma simile). Eccentricità legislative a parte, l'atteggiamento nei confronti del sesso cambia moltissimo nel mondo in relazione alla cultura di riferimento, come osserva la sessuologa Chiara Simonelli dell'Università La Sapienza di Roma.

Le leggi del piacere. «Per il sesso vale un modello bio-psico-sociale. Significa che le modalità con cui si vive la propria vita sessuale, in tutti gli aspetti, dipendono dalla propria biologia, da caratteristiche e condizioni psicologiche ma anche dalla società in cui ci troviamo: la sessualità mira alla ricerca del piacere, ma poi prende forma a seconda dei valori, delle leggi, delle consuetudini, degli stereotipi del contesto.

Tuttora esistono luoghi dove l'omosessualità è illegale e quindi non può essere vissuta alla luce del sole, ci sono culture matriarcali dove le donne hanno molta libertà sessuale, ci sono al contrario società in cui la famiglia decide in tutto e per tutto il destino sessuale e riproduttivo delle figlie».

Se lo dice la  religione. E spesso è la religione a modellare quel che piace ma soprattutto quel che si può o non si può fare a letto: l'islam, per esempio, proibisce il sesso durante il ciclo mestruale (quando è raccomandato non toccare il corpo della donna dall'ombelico alle ginocchia) oltre che di giorno durante il Ramadan, ma stabilisce che gli sposi debbano farlo almeno una volta ogni quattro mesi possibilmente in qualche momento dall'alba al tramonto, perché di notte il sesso è makruh, non gradito. Secondo l'Islamic marriage handbook il sesso anale è fortemente sconsigliato, sebbene non sia propriamente vietato dal Corano, mentre non è permessa la masturbazione o l'uso di oggetti inanimati durante i rapporti; via libera invece ai preliminari che non sono haraam, proibiti, ma addirittura raccomandati.

Dal bondage ai fumetti manga. Per gli induisti il sesso fuori dal matrimonio è un peccato, così come l'autoerotismo o il porno, mentre l'omosessualità maschile è in parte tollerata: gli eunuchi possono far sesso con un partner maschile, ma l'amore saffico non è contemplato. Uomo e donna sposati però si possono sbizzarrire in svariate posizioni, come si vede nelle sculture erotiche dei templi indiani di Khajuraho o si legge nel Kama Sutra, il trattato di arte erotica del 500 a.C.; non è tabù tutto il sesso non vaginale e neppure la sodomia che invece in passato, anche in Occidente, è stata punita perfino con la pena capitale. «In India la sessualità è legata al Tantra ed è un piacere da gustare lentamente», dice la sessuologa Roberta Rossi. «In altri Paesi, per esempio in America Latina, resiste ancora molto forte il mito della verginità femminile e l'esplorazione adolescenziale del sesso ne risente: i contesti influenzano fortemente le pratiche sessuali, così per esempio in Germania sono più diffusi che altrove bondage e simili, mentre in Giappone è comune travestirsi come personaggi di fumetti manga».

Ce n'è insomma per tutti i gusti e non mancano pratiche che possono lasciare perplessi noi occidentali: nella tribù cambogiana Kreung le adolescenti fanno sesso con vari uomini nelle capanne dell'amore per poter scegliere quello giusto, nella tribù di Mangaia delle isole Cook i tredicenni maschi vengono iniziati ai segreti del sesso dalle donne anziane e le ragazzine incoraggiate ad avere rapporti frequenti con partner multipli; in alcune comunità himalayane vige la poliandria e una donna ha vari mariti, in certe zone della Groenlandia può capitare che agli ospiti venga offerta una notte di sesso con la moglie del padrone di casa.

 

un robot per amante. Solo il tabù dell'incesto sembra essere trasversale a tutte le culture, per il resto le pratiche sessuali sono a dir poco variegate e fantasiose: c'è perfino chi si soddisfa coi robot sessuali, che vanno alla grande in Cina e costano da un migliaio di euro, nei modelli base, fino a 15mila euro per quelli più realistici e personalizzabili in ogni dettaglio. Secondo qualche futurologo nel 2050 faremo sesso più coi robot o con sex toys dotati di intelligenza artificiale che con altri umani e c'è chi si è già portato avanti: Zheng Jiajia, un ingegnere cinese, si è pure sposato il robot Yingying dopo averlo creato a immagine e somiglianza della sua ragazza ideale, con cui si suppone faccia (forse) il miglior sesso della sua vita.

Tratto da Paese che vai, abitudini che trovi, pubblicato su Focus n.371 (settembre 2023). Perché non ti abboni?

20 settembre 2023 Elena Meli
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