Un ambiente super saturo di elementi stimolanti restituisce plasticità alle sinapsi dei soggetti "X Fragile", riducendo gli effetti di questa sindrome disabilitante.
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Le femmine, grazie al doppio cromosoma X, sono meno colpite dei maschi. |
Ha un nome curioso, "X Fragile", che indica una condizione genetica causata da una mutazione nel cromosoma X. Si trasmette per via ereditaria e colpisce un maschio ogni mille, una femmina ogni quattro/seimila. Non ha una vera cura (e la sua diagnosi è molto costosa), eppure è la seconda causa di ritardo mentale dopo la Sindrome di Down, produce comportamenti simili a quelli indotti dall'autismo e ha una forte caratterizzazione fisica (viso stretto e allungato, mandibola prominente, macrorchidismo). Un recente studio genetico e comportamentale sui topi lascia intravvedere una speranza concreta per gli individui e le famiglie che vivono questo dramma.
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La ricerca dell'università di Amsterdam ha messo in evidenza che i neuroni dei topi geneticamente modificati mostrano la riduzione di un particolare processo detto "long-term potentiation" (l'effetto sinergico e a lungo termine di eventi simultanei), centrale nella costituzione degli schemi neurali nelle aree dell'apprendimento e della memoria. La sperimentazione ha anche dimostrato che tale riduzione è riconducibile a difetti dei sistemi che regolano il flusso di calcio nei neuroni stessi.
La forza del gioco!
Oltre ad aver chiarito alcuni importanti meccanismi della Sindrome X Fragile, Rhiannon Meredith e il suo team hanno anche scoperto che la stimolazione dei neuroni può ripristinare il processo di long-term potentiation e la normale plasticità neuronale. E in modo molto semplice, anche: per i topi di laboratorio è stato sufficiente tenerli in un ambiente costantemente super stimolato, ricco di giochi, e con tanto tempo a disposizione per esplorare l'ambiente stesso. «I risultati dello studio dimostrano che nella corteccia pre-frontale dei "topi X Fragile"», affermano i ricercatori, «spingere al limite la sovraeccitazione delle sinapsi ha l'effetto di rafforzare le sinapsi stesse», fino a restituire la plasticità neuronale compromessa dalla sindrome.
(Notizia aggiornata al 24 maggio 2007)