Scuola e Università

Sbagliando... e guardando, si impara

Apprendiamo riflettendo sui nostri errori e su quelli degli altri: e lo facciamo con la stessa area cerebrale.

Sbagliando... e guardando, si impara
Apprendiamo riflettendo sui nostri errori e su quelli degli altri: e lo facciamo con la stessa area cerebrale.

Non si impara solo dai propri comportamenti, ma anche osservando quelli altrui.
Non si impara solo dai propri comportamenti, ma anche osservando quelli altrui.

Sbagliare è umano, recita un antico motto: la scienza rincara la dose e riconosce che commettere errori è un processo fondamentale dell'apprendimento. Ma come impariamo?
La scoperta più recente, pubblicata sul numero di maggio della rivista Nature Neuroscience, è che l'uomo impara non solo dai propri errori (apprendimento per rinforzo), ma anche osservando quelli degli altri (apprendimento per osservazione). E lo fa con la stessa parte della testa…
La parte di cervello che elabora questi processi apparentemente diversi è infatti la medesima, secondo gli studi sperimentali di Hein van Schie e del suo staff. Si tratta della corteccia cingolata anteriore, un circuito di neuroni racchiuso tra i due emisferi, cui spetta un'azione di controllo. In genere le persone in cui quest'area è danneggiata tendono a prendere decisioni sbagliate.
L'errore del vicino. L'esperimento condotto prevedeva in particolare la misurazione dei segnali elettrici delle regioni cerebrali frontali mentre le persone erano sottoposte ad un quesito: da che parte puntava la freccia che compariva per un istante su uno schermo? Dopo che i ricercatori avevano svelato la risposta corretta e le persone si accorgevano di aver sbagliato, partiva un ben distinto segnale elettrico proprio dalla corteccia cingolata anteriore. La stessa che si attivava quando costoro osservavano altri fare un errore in quell'esercizio.
Questi risultati possono avere profonde conseguenze in tema di apprendimento ed educazione: non solo i nostri errori, ma anche quelli degli altri contribuiscono all'acquisizione di una conoscenza.

(Notizia aggiornata al 27 aprile 2004)

23 aprile 2004
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