Se i numeri vi spaventano, questa potrebbe essere per voi una buona notizia.
Recenti studi hanno infatti dimostrato che, quando pensiamo un numero, il cervello si attiva in modo differente a seconda se si tratta di una quantità espressa in cifre o in lettere. Finora, al contrario, si riteneva che questa differenziazione non esistesse, e che fosse sempre la corteccia parietale (posta poco sopra la fronte) ad occuparsi di tutto. Insomma, un deficit in quella zona voleva dire che non c’era altra strada per imparare a far di conto.
Oggi però, grazie a un particolare tipo di risonanza magnetica, è emersa l’esistenza di procedure e mentali diverse, che intervengono a seconda di come un numero viene rappresentato. Una scoperta interessante questa, che potrebbe aprire nuovi scenari nel campo della riabilitazione dei disturbi dell’apprendimento.
Non solo: anche coloro per cui la matematica è un incubo, possono gioire. Per superare le difficoltà di una materia che spesso pare ostica, basterà, infatti, ideare nuovi modelli di insegnamento adatti a chi oggi si sente perduto in mezzo ai numeri.