Il conforto umano è un elemento fondamentale per la guarigione durante una malattia. Ed è il motivo per cui, in ospedale, ci sono spazi riservati ai pazienti che accudiscono la persona sofferente. Oggi alcune ricerche affermano che anche le fotografie possono contribuire ad alleviare il dolore.
“Due esperimenti scientifici mostrano come il contatto umano, anche per immagini, è utile alla guarigione”
Indagine psicologica - La notizia è lanciata dalla rivista Scientific American: due recenti studi sembrano provare che, in caso di assenza di una persona amata, anche un semplice surrogato come una fotografia può contribuire ad alzare il morale dell’ammalato. Si tratta di uno studio del 2009, dove la psicologa Sarah Master dell’università della California ha studiato 25 donne e i relativi compagni per circa sei mesi. Nell’esperimento le donne in cura hanno tenudo la mano del fidanzato, poi il fidanzato è stato sostituito con un perfetto sconosciuto: una tenda impediva ai soggetti di valutare chi fosse a reggere la loro mano. Poi i ricercatori hanno eseguito la medesima prova con delle fotografie: prima la foto del soggetto amato, poi l’estraneo. Il risultato è che anche la foto del compagno ha contribuito a far decrescere significamente il dolore delle donne analizzate.
Studio con cavie - Un altro studio dello scorso ottobre è stato eseguito dal neuroscienziato Jarred Younger della Stanford University. Con il suo team di lavoro ha recrutato 15 studenti che erano impegnati nei primi nove mesi di una relazione amorosa. Con dei sensori applicati al cervello i soggetti hanno prima visionato le fotografie dell’amata, poi sono stati sottoposti a distrazioni visive, come immagini di soggetti attraenti e simili al partner e giochi di associazioni lessicali. Per simulare il dolore sul palmo della mano delle cavie sono state applicate delle temperature crescenti. Il risultato è stato che i soggetti che visionavano la fotografia della donna amata, a dire il vero anche durante il gioco con le parole, sentivano meno dolore rispetto alle immagini di donne avvenenti, ma sconosciute.