La capacità di visualizzare un contesto sulla base delle proprie conoscenze e di aggiunte verbali non è innata, ma si sviluppa attorno ai due anni.
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Il logo della Child Study Center, diretto da Judy DeLoache, della Virginia University. |
Se un vostro amico vi descrive un mobile che ha appena acquistato ma che non avete mai visto nel suo appartamento, siete capaci di immaginare se può stare bene tra la tv e il divano? Sicuramente sì. Perché, come tutti gli adulti, avete la capacità di visualizzazione. Riuscite cioè a integrare le informazioni che già avete (l'appartamento) con quelle nuove, anche se solo per mezzo di una descrizione. I risultati di uno studio presentato sulle pagine di Psychological Science chiariscono che questa capacità cognitiva si sviluppa attorno ai due anni di età.
Visualizzare i pupazzi
Per indagare il fenomeno i ricercatori - Patricia Ganea, Kristin Shutts, Elizabeth Spelke e Judy DeLoache, delle università di Boston, Harvard e Virginia - hanno preso a campione due gruppi di bambini: i primi di 19 mesi, i secondi di 22. A ogni bambino è stato regalato un pupazzo che i piccoli dovevano "battezzare" con un nome a loro scelta. Successivamente i pupazzi venivano spostati in un'altra stanza e ai piccoli veniva detto che il loro pupazzo si era bagnato perché qualcuno gli aveva rovesciato sopra dell'acqua.
Immaginare la realtà
Quando i bimbi andavano a cercarlo, trovavano il loro pupazzo bagnato... accanto a uno identico ma asciutto. Risultato? I bimbi di 22 mesi recuperavano il primo, mentre quelli di 19 mesi prendevano il peluche asciutto. Secondo gli psicologi questo dimostra che i bambini al di sotto dei due anni non sono ancora capaci di "incorporare" una descrizione verbale nella loro percezione della realtà. Tanto che, di fronte ai due pupazzi, scelgono quello che corrisponde al loro ultimo ricordo visivo. «La capacità di visualizzare», afferma Patricia Ganea, «è il primo passo in avanti nello sviluppo cognitivo dei bambini. Permette loro di espandere la conoscenza del mondo grazie all'interazione verbale, e non più solamente attraverso l'esperienza fisica.»
(Notizia aggiornata al 5 settembre 2007)