Studenti dell'ultimo minuto, attenti: in futuro bluffare durante un'interrogazione se non avete aperto il libro potrebbe risultare estremamente complicato. CourseSmart, una società statunitense leader nel settore dei libri di testo digitali, ha messo a punto un sistema di verifica online che monitora le abitudini di studio degli alunni che adottano i suoi e-book. Si chiama CourseSmart Analytics, ma molti l'hanno già ribattezzato il "Grande Fratello" dell'istruzione USA.
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Sapevate che il genere erotico è tra i più gettonati nelle librerie online? E che il libro di carta stravince sul digitale quando si tratta di leggere una storia ai bambini? Qual è l'età media del lettore italiano di e-book?
Tutto quello che vorreste sapere sul mondo dei libri digitali nell'articolo "Luci e ombre degli e-book" su Focus 247, in edicola dal 18 aprile 2013.
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Poiché il software opera sulle cloud, ogni volta che uno studente accede al testo, le pagine lette sono registrate e tracciate come avviene per le pagine viste su un sito web.
Non solo, CourseSmart sa dire ai professori quanto tempo in media ciascuno ha passato sui libri - virtuali - e se gli alunni hanno sottolineato o preso appunti sul proprio tablet o e-reader.
Tutti questi dati sono resi disponibili agli insegnanti su una schermata di controllo, che evidenzia se un membro della classe è rimasto indietro e quali sono gli argomenti che hanno dato più filo da torcere.
L'azienda californiana, che ha in catalogo oltre 20 mila titoli e collabora con i più importanti editori USA di testi scolastici (come Pearson, McGraw Hill-Education e Cengage Learning) ha diffuso la versione beta del corso in alcuni college e università americani - come la Texas A&M University - ma è pronta ad allargare l'esperimento in autunno.
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Il corso è pensato per le classi molto affollate in cui i docenti non riescono a monitorare costantemente i progressi degli alunni, e va usato in abbinamento ad altri strumenti come test scritti e interrogazioni orali. Ognuno, si sa, ha il proprio metodo di studio e c'è chi con una rapida lettura riesce ad assimilare già tutto: non sarebbe giusto penalizzarlo solo perché ha aperto il libro solo una volta. Così come c'è chi preferisce prendere appunti e schematizzare a mano su un foglio di carta: di questo lavoro il software non può ancora tenere traccia.
Come prevedibile gli studenti hanno già trovato il modo di aggirare i controlli di questo Big Brother virtuale: si può andare sulla pagina da leggere e lasciarla aperta mentre si fa altro, o sfogliare un capitolo senza leggerlo davvero, sottolineando parti a caso.
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I dati raccolti serviranno anche agli editori per capire quali sono i testi più apprezzati e le parti da sistemare per l'edizione successiva. L'esperimento potrebbe sollevare una serie di interrogativi legati alla privacy degli utenti, ma il tracciaggio delle abitudini dei lettori - e delle nostre preferenze di navigazione sul web - è già un'operazione largamente effettuata da giganti come Amazon e Google.
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