Psicologia

Viaggio nelle illusioni ottiche

Il mondo insomma è pieno di trappole per gli occhi: due dimensioni possono diventare tre, i cani scomparire, le scale non finire mai.

Viaggio nelle illusioni ottiche
Il mondo insomma è pieno di trappole per gli occhi: due dimensioni possono diventare tre, i cani scomparire, le scale non finire mai.

Due occhi, due immagini, due emisferi in lotta. Ecco quello che propone John Pettigrew, un neurobiologo dell'Università del Queensland a Brisbane, in Australia per svelare il mistero delle illusioni ottiche. Quando osserviamo qualcosa, infatti, il cervello integra in un'unica immagine le scene leggermente diverse che provengono dai due occhi.
Quando gli occhi però vedono cose completamente differenti, il cervello salta da un'immagine all'altra, senza decidere quale sia quella “vera”. Da questo contrasto nascono alcune delle più famose illusioni ottiche (come Il coniglio e l'anatra o Il cubo di Necker, nella sezione Illusioni di forma e colore del Multimedia).
A cosa sono dovuti questi fenomeni?

Neuroni confusi
John Pettigrew pensa siano le due metà del cervello che lottano per avere la predominanza. Ha sottoposto i singoli emisferi cerebrali di decine di volontari ai trattamenti più strani (acqua gelida in un orecchio, campi magnetici per “scombinare” i pensieri, li ha persino fatti ridere a crepapelle). Ha scoperto che quando una parte del cervello è bloccata, l'altra riesce a imporre la sua immagine, anche se quello che vedono gli occhi è del tutto differente.

Chi vede? Il cervello
Il risultato prova che il cervello, plasmato dall''evoluzione e dall'educazione, ha una grossa responsabilità nelle illusioni ottiche. E quindi può farci vedere le cose come non sono, completare le immagini ed escluderne una parte che non ci interessa. Forse non è vero che il mondo è tutto un'illusione, ma spesso ci andiamo molto vicino…

Viaggio nelle illusioni ottiche
Il mondo insomma è pieno di trappole per gli occhi: due dimensioni possono diventare tre, i cani scomparire, le scale non finire mai.

Un cubo intrecciato, in cui due dimensioni ingannano la vista
Un cubo intrecciato, in cui due dimensioni ingannano la vista

Dagli occhi ai neuroni
Qual è dunque il percorso dell'immagine? Dopo aver colpito la retina di ogni occhio, le immagini sono trasportate ai due emisferi. Qui prendono vita: si capovolgono, si colorano, assumono le tre dimensioni della realtà e sono unite in una sola immagine dal cervello. Se però il risultato è incompleto o confuso, ci pensa il cervello a trasformarlo in un'immagine tridimensionale completa.
Di solito il nostro cervello ricostruisce velocemente le scene basandosi su meccanismi innati ed esperienze personali, che creano nella memoria particolari “modelli”, come immagini a tre dimensioni, figure geometriche o facce. Elementi da combinare insieme.

Le tre dimensioni del mondo
Se i modelli sono in contrasto con la realtà, o vediamo un'immagine diversa in da ogni occhio, ecco sorgere le illusioni. Possiamo così riconoscere in poche macchie una faccia (collegati alla Fotogallery), ma in alcune figure alcuni vedono un vecchio indiano, altri un Inuit. I moduli cerebrali si sono evoluti per farci vivere in un mondo tridimensionale, e per questo ci facciamo illudere da disegni a tre dimensioni, anche se sono su un foglio di carta o sullo schermo di computer.

Anche l'arte è illusione
La struttura del mondo reale, ricostruita nel nostro cervello, entra in azione anche quando i nostri occhi (o meglio il cervello) sono indotti in errore dalla prospettiva o dal movimento; come risultato vediamo alcuni corpi più grandi di quello che sono (come quando osserviamo la luna al tramonto), o percepiamo un movimento dove ci sono solo figure immobili, come accade per le proiezioni cinematografiche. Le proprietà delle immagini a due dimensioni, gli inganni e le illusioni ottiche sono stati utilizzati da molti artisti per svelarci i segreti della nostra visione o per scoprire mondi diversi creando a volte veri e propri capolavori.

28 giugno 2002
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