Le tante lingue parlate nel mondo hanno trovato strade molto diverse per codificare le informazioni, con una grande varietà di strutture logiche e repertori di suoni. L'inglese, per fare un esempio, ha più di 7.000 sillabe distinte, mentre il giapponese meno di 700... e tuttavia, uno studio pubblicato su Science Advance ci dice che la quantità di informazione trasmessa in un secondo è sempre la stessa, indipendentemente dalla lingua: circa 39 bit.
Scritto e parlato. L'analisi di testi scritti in 17 lingue ha permesso ai ricercatori di "pesare" la quantità media di informazioni per sillaba in bit, per le varie lingue. Ad esempio, il basco veicola solo 5 bit di informazione con ogni sillaba, mentre il vietnamita arriva a 8 bit. L'analisi di successive registrazioni vocali nelle stesse lingue ha poi permesso di stimare la quantità di informazioni al secondo nel parlato, come funzione del numero di sillabe pronunciate.
Altri esempi: gli italiani pronunciano fino 9 sillabe al secondo, mentre i tedeschi solo 6. Tuttavia (e qui sta il punto) facendo leggere ai volontari uno stesso testo, tradotto nella loro lingua madre, si è visto che tutti impiegano più o meno la stessa quantità di tempo.
Agilità e potenza. A quanto pare, infatti, le lingue con sillabe più dense di informazioni vengono parlate più lentamente, e viceversa.
Le sillabe del basco, per esempio, che veicolano 5 bit di informazione ciascuna, vengono pronunciate a una frequenza di circa 8 al secondo; le sillabe del vietnamita, con 8 bit, vengono pronunciate alla frequenza di circa 5 al secondo. In entrambi i casi sono dunque circa 40 bit al secondo: un risultato perfettamente nella media delle 17 lingue analizzate, ossia 39,15 bit al secondo.
I ricercatori ripeteranno lo studio includendo anche le lingue originarie di Africa, America e Oceania (non considerate in questo studio), ma si dicono abbastanza sicuri di ottenere gli stessi risultati - che non sono però in grado di spiegare: le ragioni di questa sostanziale uniformità di trasmissione delle informazioni in una unità di tempo sono sconosciute.
Da che cosa dipende questa uniformità nella "densità di informazione al secondo" da una lingua all'altra? Si è assestata con l'evoluzione sulla base della quantità massima di informazioni che l'ascoltatore può processare in un dato tempo? Oppure sulla velocità massima alla quale il parlante può organizzare ed esprimere i suoi pensieri? Le attuali conoscenze non permettono ancora di rispondere a queste domande.