La prima vera ricerca sulla composizione dell'inchiostro dei tatuaggi spiega perché talvolta posso irritare la pelle
Profumeranno? |
Sono i tatuaggi , una delle più diffuse forme di body art, nata tra le popolazioni più esotiche e negli ultimi anni impostasi con forza anche nel nostro Paese.
Vengono realizzati dalle abili mani di veri e propri artisti che mediante speciali aghi iniettano sottopelle un sottile strato di inchiostro colorato. E proprio questi inchiostri sono stati al centro di una recente ricerca condotta da un gruppo di studenti dell'Università dell'Arizona.
Inchiostri sotto esame. Leslie Wagner ha preso spunto dalle segnalazioni comparse sulle riviste di dermatologia, dove alcuni pazienti lamentavano la comparsa di bruciori e irritazioni nelle zone dei tatuaggi, soprattutto in occasione di esami come la risonanza magnetica.
I ricercatori hanno analizzato 17 diversi pigmenti prodotti negli Stati Uniti da 5 differenti aziende. Dalla ricerca è emerso che gli inchiostri, oltre a presentare composizioni chimiche profondamente differenti l'uno dall'altro, in alcuni casi contengono tracce di sostanze tossiche come il piombo, il litio o il rame.
Gli effetti di queste sostanze sulla salute dei tatuati non sono ancora chiari, e potranno essere approfonditi solo con ulteriori ricerche.
Legge? Sì, grazie. Quello condotto dall'Arizona University è il primo studio mai realizzato sulla composizione chimica degli inchiostri per tatuaggi. Con questo lavoro hanno voluto sensibilizzare la Food and Drug Administration, l'equivalente americano del nostro Ministero della Salute, sulla necessità di regolamentare questi prodotti per tutelare adeguatamente la salute dei consumatori.
Anche nel nostro paese la materia è giuridicamente poco definita. Nella scelta del tatuatore valgono quindi le regole dettate dal buon senso: affidarsi a professionisti seri che operano con strumenti sterili e in ambienti idonei. E diffidare quindi dei tatuatori da spiaggia…