Gli inglesi sono riservati, gli scozzesi tirchi, i francesi sciovinisti, gli italiani mammoni: vero o falso? Ma soprattutto, da dove nascono queste idee "leggendarie"? Uno studio ne cerca l'origine...
Sudafricani col kilt, tipico gonnellino scozzese: se l'abito non fa il monaco, la nazionalità di certo non fa il carattere. Lo dimostra anche un nuovo studio americano. |
Una ricerca del National Institute of Health ha esaminato, negli Stati Uniti, gli aspetti psicologici e sociali dello stereotipo razziale. Che i pregiudizi e i luoghi comuni sulle diverse nazionalità siano troppo spesso deformazioni culturali causa di discriminazioni è noto. Ma come essi nascano e si diffondano resta poco chiaro, se non altro perché nessuno aveva mai pensato di portarli in laboratorio.
Italiani calorosi e Cechi asociali. Così ci ha pensato questo studio internazionale che ha coinvolto 40.000 persone adulte provenienti da 49 diverse nazioni. In pratica agli intervistati è stato chiesto di definire le caratteristiche peculiari del proprio gruppo culturale, del proprio carattere e di quello di alcuni individui che di volta in volta venivano mostrati loro.
Inutile precisare che la ricerca non ha evidenziato alcun nesso tra le caratteristiche indicate come “tipiche” di un certo gruppo culturale e quelle individuate nei singoli appartenenti agli stessi gruppi. Come dire: un conto è dire che gli Italiani sono calorosi, un conto è dire che il signor Rossi o la signora Verdi sono calorosi così come dovrebbe esserlo un Italiano.
Quel che di curioso è emerso è che molte volte siamo noi ad avere una percezione negativa del nostro stesso gruppo etnico: «gli Svizzeri si considerano restii alle novità» afferma Antonio Terracciano, uno dei coordinatori della ricerca «e questo nonostante siano in realtà un popolo estremamente ricettivo in fatto di arte e cultura». Poi ci sono gli Inglesi che si ritengono introversi, gli Argentini che pensano di essere persone sgradevoli, i Cechi che si reputano asociali - tutti giudizi ben lontani dalla realtà.
Pregiudizio e leggende. Non c'è nulla da fare: i pregiudizi sono in larga misura costruzioni culturali trasmesse dall'educazione (e quindi in parte anche dalle istituzioni) e persino dai media e dalle barzellette che, in pratica, rinforzano questi “miti”.
Vero è, però, che da qualche parte i pregiudizi devono pur nascere. L'ipotesi è che vedano la luce proprio come i miti e le leggende: su un fondo di verità la fantasia popolare costruisce un'enorme invenzione che la società non fa altro che alimentare.
(Notizia aggiornata al 10 ottobre 2005)