"Hai mai la sensazione che non ci siano abbastanza ore nella giornata?". Comincia così questo pezzo su The Conversation che riflette sulla nostra percezione del tempo in un ambiente urbano e moderno, e la paragona con quella che "scatta" nel nostro cervello quando ci troviamo invece immersi nella natura. E lo fa a partire da uno studio pubblicato su People and Nature che dimostra come le persone che compiono attività nella natura abbiano la sensazione che il tempo scorra più lentamente, e sia quindi più rilassante.
Tempo naturale vs. tempo cittadino. Lo studio dello psicologo Richard Correia dell'università di Turku, in Finlandia, è un confronto tra diversi studi sull'argomento del tempo e della nostra percezione di esso, effettuati su persone a cui sono state proposte le stesse attività in contesti diversi. E i risultati sono sempre gli stessi: il tempo sembra passare più lentamente se si fa qualcosa nella natura. Per esempio, una passeggiata della stessa durata è stata percepita come più lunga (in termini di tempo impiegato) da chi camminava nei boschi, e più breve da chi era in città. Lo stesso vale per coloro a cui è stato chiesto di svolgere un qualche lavoro: immersi nella natura, la sensazione era che il tempo scorresse più lentamente.
Allargare le prospettive. L'articolo delle psicologhe Ruth Odgen e Jessica Thompson cita poi altre ricerche che sono coerenti con quanto documentato da Correia: per esempio questa, che dimostra come passare del tempo nella natura cambi la nostra attenzione dalle preoccupazioni per il presente alle necessità per il futuro, aiutandoci a vedere le cose da una prospettiva più ampia. Vivere nella natura, inoltre, ci rende meno impulsivi. Insomma: se avete mai la sensazione che il tempo scorra troppo velocemente, provate a organizzare un pomeriggio a passeggiare in un bosco, o al lago, o su una spiaggia, e a rimettere tutto in prospettiva.