Conoscere la personalità di una persona influenza il modo in cui ci appare fisicamente. In altre parole, se pensiamo che due individui abbiano un carattere simile, ai nostri occhi risulteranno simili anche fisicamente. È quanto scoperto da una ricerca pubblicata su Cognition, che ha rilevato che la nostra mente, quando deve giudicare la somiglianza tra due persone, incorre in un bias cognitivo, cioè un pregiudizio che falsa la nostra percezione.
Personalità e pregiudizi. La ricerca ha coinvolto persone di diverso sesso, razza ed etnia: tramite il computer, i partecipanti dovevano giudicare la somiglianza fisica tra alcuni personaggi famosi (attori, politici, cantanti: tutti maschi bianchi per coerenza estetica). In generale, quando i partecipanti credevano che due individui avessero una personalità simile, giudicavano simile anche l'aspetto fisico.
I ricercatori hanno poi mostrato ai partecipanti delle foto di persone sconosciute: anche in questo caso, se veniva loro detto che due persone avevano una personalità simile, automaticamente le riconoscevano come più simili fisicamente. «Il nostro studio dimostra che il riconoscimento dell'identità facciale non si basa solo su caratteristiche fisiche, ma è influenzato da quanto già conosciamo riguardo al carattere di chi stiamo osservando», spiega Jonathan Freeman, uno degli autori.
Scelte inconsapevoli. Per controllare che le risposte fossero davvero frutto di un processo cognitivo inconscio, i ricercatori si sono serviti di un software innovativo che controlla i movimenti del mouse: vedendo in che modo si muoveva il puntatore, il programma riusciva a individuare ogni minima indecisione dei partecipanti, rivelando le loro tendenze inconsce. La prossima volta che vi troverete a giudicare la somiglianza tra due persone, domandatevi: si assomigliano davvero, o è un inganno della mente?