Quanto tempo dovremmo restare sui social per stare molto meglio psicologicamente? Soltanto 30 minuti al giorno. È quanto emerge da nuovo studio pubblicato su Technology, Mind and Behaviour che ha coinvolto 230 studenti universitari per due settimane; e dimostrato che ridurre a circa 30 minuti giornalieri il tempo passato sui di social media diminuisce significativamente i sintomi di ansia, depressione, solitudine e paura di sentirsi esclusi. Oltre a una riduzione degli effetti negativi, gli studenti hanno riscontrato anche un aumento della cosiddetta "affettività positiva", definita dai ricercatori come «la tendenza a provare emozioni positive descritte con le parole "contento" o "orgoglioso"». Missione impossibile?
disintossicazione. Secondo i ricercatori, più che limitarsi strettamente a 30 minuti di uso giornaliero, conta l'impegno che mettiamo nel ridurre il tempo passato su Facebook & co: «Un semplice intervento come inviare un promemoria giornaliero può motivare le persone a modificare il proprio comportamento e migliorare le proprie abitudini sui social», spiega Ella Faulhaber, coordinatrice dello studio. Gli studenti partecipanti raccontano che i primi giorni di "disintossicazione" sono stati duri, ma che dopo le difficoltà iniziali si sono sentiti più produttivi e in sintonia con la vita, hanno dormito meglio e socializzato di più dal vivo.
Autolimitarsi. Gli studiosi sottolineano che la chiave per avere successo è autolimitarsi, e non affidarsi a un controllo esterno: cancellare app o utilizzarne di speciali che blocchino i social potrebbe avere l'effetto contrario, come la riabilitazione per chi dipende dalle droghe. «Quando qualcuno ci priva di quella che percepiamo come una libertà, opponiamo resistenza», spiega Douglas Gentile, uno degli autori. Senza focalizzarsi sui limiti di tempo, è dunque importante diventare più consapevoli di quanto a lungo scrolliamo post di gattini su Instagram, e iniziare a impiegarlo in modo migliore – anche solo rilassandoci o scollegandoci per un po' dai dispositivi tecnologici.