L’immagine di un occhio che ti guarda è sufficiente per rendere onesti ed evitare che si commettano piccoli furterelli, come non mettere le monetine nella cassetta del caffè in ufficio.
Secondo una ricerca inglese l’immagine di due occhi è sufficiente per scoraggiare i comportamenti disonesti delle persone. In effetti chi oserebbe comportarsi male sentendosi addosso lo sguardo minaccioso di Clint Eastwood? |
Anche i prof rubacchiano….
Questo rincuorante risultato è frutto di un singolare studio condotto recentemente da un team di ricercatori dell’Università di Newscastle presso la sala caffè dell’Ateneo, dove, non essendoci un vero e proprio bar, le consumazioni vengono pagate tramite un honesty box: una semplice scatola di cartone dove ciascuno deposita il denaro necessario a pagare ciò che ha prelevato dalla dispensa comune.
Melissa Bateson e suoi colleghi hanno cambiato ogni settimana la lista delle consumazioni appesa al muro del locale, senza modificarne i prezzi, ma aggiungendo all’inizio del foglio l’immagine di un paio di occhi oppure di un mazzo di fiori.
Occhio allo sguardo!
Nei periodi in cui il listino era accompagnato dalle foto degli occhi, l’incasso dell’honesty box è aumentato di circa 2,76 volte rispetto ai periodi in cui era presente la foto dei fiori
Secondo i ricercatori gli occhi sono un potente segnale per ogni essere umano: la sola presenza di un robot che osserva i comportamenti è ad esempio sufficiente per rendere le persone più collaborative.
Esperimenti condotti in passato avevano dimostrato che alcuni atteggiamenti socialmente rilevanti come la generosità, potrebbero essere innati, e scarsamente influenzabili da fattori esterni come il fatto di essere osservati e quindi sottoposti a un possibile giudizio. I ricercatori britannici sospettano però che tali studi possano essere stati inficiati dal fatto che le persone sapessero di essere controllate.
L’apparenza inganna
Il bisogno di farsi vedere, anche solo da un paio di occhi di carta, come persone oneste, sembra quindi poter combattere la tendenza alla piccola disonestà nella quale prima o poi tutti rischiano di incappare.
La Bateson e suoi colleghi vogliono ora ripetere lo studio su un campione più ampio di soggetti, anche per scoprire quale tipo di sguardo stimola maggiormente la correttezza della gente.
(Notizia aggiornata al 28 giugno 2006)